sabato 17 dicembre 2011

Il più grande regalo secondo Brian Tracy

"Il più grande regalo che tu puoi fare agli altri è il dono di una accettazione ed un amore incondizionato"
-- Brian Tracy, Formatore

"The greatest gift that you can give to others is the gift of unconditional love and acceptance."
-- Brian Tracy, Author

venerdì 16 dicembre 2011

La tecnologia ed il fiorire delle persone

Il maestro accoglieva con gioia i progressi della tecnologia

ma era profondamente consapevole

dei suoi limiti.

Quando un industriale gli chiese

quale lavoro facesse, rispose:

“Sono nell’industria della gente”

“E che sarebbe se permetti?”

chiese l’industriale.

“Guarda te stesso”, disse il maestro.

“I tuoi sforzi producono cose migliori,

i miei gente migliore”.

Ai suoi discepoli disse poi:

“Lo scopo della vita

è il fiorire delle persone.

Al giorno d’oggi la gente sembra maggiormente

interessata al perfezionamento delle cose”

A. De Mello – Messaggio per un’aquila che si credeva un pollo

mercoledì 14 dicembre 2011

A Natale regala o regalati formazione con una offerta straordinaria

[caption id="attachment_413" align="alignleft" width="300" caption="Strenna di Natale corso formazione"]Strenna di Natale corso formazione[/caption]
Per Natale scegli un regalo di valore. Ecco la nostra proposta:
ai tuoi cari o a te stesso dona le strategie per raggiungere il successo firmate dai Numeri 1 dello sviluppo personale e della libertà finanziaria !

http://www.hiperformance.it/newsletter/VARIE/email%20strenna_FTP.htm

domenica 4 dicembre 2011

Scacciare la tristezza con l'intelligenza

Troppe volte su facebook, specchio della vita reale, ci si lascia andare all'esternazione di sentimenti di depressione e negatività.
La lezione grande ci viene da un poeta americano:

Sorridi anche se il tuo sorriso è triste, perché più triste di un sorriso triste c’è la tristezza di non saper sorridere.
Jim Morrison

sabato 26 novembre 2011

La saggezza degli indiani nel giudicare gli altri

"Grande Spirito, preservami dal giudicare un uomo non prima di aver percorso un miglio nei suoi mocassini".

Guerriero Apache anonimo

 

 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=7xjdloT0IDI&w=420&h=315]

venerdì 25 novembre 2011

Il pensiero e l'azione secondo Gandhi

«SONO LE AZIONI CHE CONTANO. I NOSTRI PENSIERI, PER QUANTO BUONI POSSANO ESSERE, SONO PERLE FALSE FINTANTO CHE NON VENGONO TRASFORMATI IN AZIONI. SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE AVVENIRE NEL MONDO»
(GANDHI)

sabato 19 novembre 2011

Sabato 26 Novembre 2011 a Roma il seminario "Capirsi al primo sguardo"

Capire l'altro al primo sguardo significa comprenderlo al di là di ciò che dice 'con le parole', ed è quindi un asso nella manica per condurre negoziazioni efficaci, riunioni ad alto impatto, selezioni di risorse chiave, ed in tutte le situazioni personali o professionali che richiedono abilità di persuasione, leadership, empatia e ‘rapport’.

A CHI SI RIVOLGE QUESTO CORSO:


  • Responsabili Risorse Umane

  • Venditori & Manager

  • Team Leader

  • Imprenditori

  • Comunicatori

  • Liberi professionisti


Immagina quanto è bello "leggere" gli altri in 6 secondi!!!

Per ulteriori informazioni segui questo link

Eventi Nazionali Hi Performance

giovedì 3 novembre 2011

Un inno alla persistenza di Og Mandino

Ecco come si valuta, in oriente, la capacità dei giovani tori a combattere nell’arena. Si conduce il torello nell’arena e lo si incita a caricare il picador, che lo pungola con una lancia. Il coraggio del giovane animale viene valutato con cura in base alla sua maggiore o minore disponibilità ad attaccare sfidando le punture della lama. D’ora innanzi riconoscerò che anch’io ogni giorno vengo messo alla prova dalla vita in questo modo. Se persisto, se continuo a provare, se continuo ad attaccare avrò successo.Persisterò fino al successo.Io non sono nato per la sconfitta, né il fallimento scorre nelle mie vene. Non sono una pecora che aspetta di essere pungolata dal pastore. Io sono un leone, e mi rifiuto di parlare, camminare, dormire con le pecore. Non starò ad aspettare quelli che piangono e si compiangono, poiché la loro è una malattia contagiosa. Lasciamoli insieme alle pecore. Il mattatoio dell’insuccesso non è il mio destino.Persisterò fino al successo.I premi della vita si trovano al termine di ogni viaggio, non agli inizi, e non mi è dato sapere quanti passi sono necessari per raggiungere la meta. Potrò ancora incontrare il fallimento al millesimo passo, tuttavia il successo può nascondersi dietro la prossima curva della strada. Non potrò mai sapere quanto è vicino se non avrò svoltato l’angolo.Sempre avanzerò di un passo. E se questo non recherà vantaggio, ne farò un altro, e un altro ancora. In verità un passo alla volta non è difficile.Persisterò fino al successo.D’ora innanzi considererò lo sforzo di ogni giorno come il colpo della mia lama contro una quercia possente. Il primo colpo non può causare neppure un tremito al legno, e così il secondo e il terzo. Ogni colpo di per se stesso può essere insignificante e privo di conseguenze. Ma anche sotto una serie di fendenti infantili, la quercia alla fine crollerà. Così deve accadere grazie ai miei sforzi di oggi.Sarò simile alla goccia di pioggia che spazza via la montagna; alla formica che divora una tigre; alla stella che illumina la terra; allo schiavo che erige una piramide. Costruirò il mio castello mattone dopo mattone, poiché so che con piccoli sforzi ripetuti si porta a compimento qualsiasi impresa.Persisterò fino al successo.Non prenderò mai in considerazione la sconfitta e abolirò dal mio vocabolario parole e frasi come abbandonare, non posso, incapace, impossibile, fuori discussione, ineseguibile, improbabile, senza speranza, insuccesso, ritirata, perché queste sono le parole degli sciocchi. Eviterò la disperazione, ma se questa malattia della mente mi dovesse infettare, continuerò a lavorare nonostante la disperazione. Lavorerò sodo e sopporterò. Ignorerò gli ostacoli ai miei piedi e terrò gli occhi fissi alla meta sul mio capo, poiché so che dove finisce l’arido deserto cresce l’erba verde.Persisterò fino al successo.Ricorderò le antiche leggi della statistica e le piegherò a mio vantaggio. Insisterò ben sapendo che ogni fallimento aumenterà le mie possibilità di successo al prossimo tentativo. Ogni no che sento mi porterà più vicino al suono del si. Ogni cipiglio che incontro mi prepara al sorriso venturo. Ogni sfortuna di oggi reca in se il seme della buona sorte di domani. Devo avere la notte per apprezzare il giorno. Devo fallire spesso per aver successo una volta soltanto.Persisterò fino al successo.Proverò, proverò e riproverò ancora. Considererò ogni ostacolo come una semplice deviazione dalla meta e come una sfida alle mie capacità. Persisterò e svilupperò le mie capacità come i marinai sviluppano la propria, imparando ad uscire illesi dalla furia di ogni uragano.Persisterò fino al successo.D’ora innanzi imparerò ad applicare proprio un altro segreto di coloro che eccellono nel mio genere di lavoro. Al termine di ogni giorno, senza stare a considerare se è stato un successo o un fallimento, mi sforzerò di realizzare ancora una vendita. Quando i miei pensieri attireranno il mio corpo stanco verso casa, resisterò alla tentazione di farvi ritorno. Proverò di nuovo. Farò un ulteriore tentativo di chiudere con una vittoria, e se questo fallisce ne farò un altro. Non permetterò mai che una giornata finisca con un insuccesso. Così pianterò il seme del successo di domani e otterrò un insormontabile vantaggio su coloro che terminano il lavoro ad un’ora stabilita. Quando gli altri si ritirano dalla lotta, allora comincerò la mia e il mio raccolto sarà grande.Persisterò fino al successo.Non permetterò che il successo di ieri mi culli nel compiacimento di oggi, poiché proprio questo è alla base del fallimento. Dimenticherò gli eventi del giorno passato, buoni o cattivi che fossero, e saluterò il nuovo giorno con la certezza che questo sarà il giorno più bello della mia vita.Sino a che avrò respiro persisterò. Poiché ora io conosco uno dei più grandi principi del successo: se persisterò abbastanza a lungo vincerò.Persisterò.Vincerò.Tratto da “Il più grande venditore del mondo” di Og Mandino.Fonte: http://www.tuttasostanza.it/kaizen/ogmandino.htm

martedì 1 novembre 2011

Saper perdere secondo McEnroe

"The important thing is to learn a lesson every time you lose."
-- John McEnroe, tennis champion


"La cosa più importante è imparare una lezione ogni volta che perdi."
John McEnroe, campione di tennis


Si perde veramente solo le volte in cui non sappiamo cogliere il vero significato di un risultato negativo.
Quante volte ci capita di essere di cattivo umore solo perchè un risultato atteso non è arrivato nei tempi previsti o ci siamo interrogati sulle nostre reali possibilità di raggiungerlo.
Se siamo in una situazione che etichettiamo in modo negativo ricordiamoci sempre di ciò che di buono essa racchiude. Forse la promozione non è arrivata nei tempi attesi ma questo ci permette di migliorare. Forse non abbiamo chiuso un contratto su cui abbiamo lavorato tanto, ma il capitale d'esperienza rimane sicuramente dentro di noi. Forse abbiamo chiuso una relazione amorosa ma sicuramente possiamo interrogarci su cosa è veramente importante per la nostra vita e suncome possiamo investire su noi stessi per trovare un partner più aderente al nostro modello ideale.
Se hai scelto di vivere una vita di continuo e costante miglioramento impara a non aspettare che la rabbia ti passi quando qualcosa va storto. Impara ad usare questa energia per piegare a tuo favore le forze avverse.
Trasforma il dolore della sconfitta in desiderio di conoscenza, in forza di cambiamento.
Si perde veramente solo quando non si ha più voglia di alzarsi e di lavorare al prossimo successo.

Marco costanzo

mercoledì 26 ottobre 2011

L'ottimismo di Pablo Neruda

Questa poesia di Pablo Neruda ci regala una regola aurea che tutti dovremmo rispettare per una vita felice. Il sorriso è un gesto del cuore, prima che della mente. Ci informa della nostra capacità di donare agli altri senza aver bisogno di nulla e senza voler ricevere nulla in cambio.
Ieri hai sorriso abbastanza?
Marco Costanzo

Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Pablo Neruda


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=NnR-h2af9HY&w=420&h=315]

martedì 20 settembre 2011

Decidi di vivere ogni giorno

Seneca ci ricorda:
Diverrò povero? Sarò con la maggioranza degli uomini. Andrò in esilio? Penserò di essere nato là, dove mi manderanno. Sarò messo in catene? E che? Sono forse ora veramente libero? La natura mi ha già legato a questo grave peso del corpo. Morirò? Porrò cosi fine – dirai tu – alla possibilità di cadere ammalato, di esser messo in catene, di morire...
Moriamo ogni giorno: ogni giorno, infatti, ci è tolta una parte della vita; anche quando il nostro organismo cresce, la vita decresce. Abbiamo perduto l'infanzia, poi la fanciullezza, poi la gioventù. Tutto il tempo passato fino a ieri è morto per noi: questo stesso giorno che stiamo vivendo la dividiamo con la morte. Come non vuota la clessidra l'ultima goccia, ma tutte quelle che sono già cadute, così l'ultima ora in cui cessiamo di esistere non produce, da sola, la morte, ma la compie; [...]
«Non viene una sola volta la morte; quella che ci rapisce è solo l'ultima morte». [...]
questa morte che tanto temiamo è l'ultima, non la sola. [...]
la follia umana, è così grande, che alcuni sono spinti alla morte proprio dal timore della morte. [...]
«Fino a quando sempre le stesse cose? Svegliarsi e andare a dormire, mangiare ed aver fame, aver freddo e soffrire il caldo? Nessuna cosa finisce, ma tutte sono collegate in uno stesso giro: si fuggono e si inseguono. Il giorno è cacciato dalla notte, la notte dal giorno; l'estate ha fine con l'autunno, questo è incalzato dall'inverno, che a sua volta è chiuso dalla primavera: così tutto passa per tornare. Non faccio né vedo mai niente di nuovo. Ad un certo punto, di tutto questo si prova la nausea». Per molti la vita non è una cosa penosa, ma inutile. (lettera 24; 1975)

Goditi questa bella canzone di Jovanotti...

 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=LPwDT3De7Bo?hl=it&fs=1&w=425&h=349]

venerdì 16 settembre 2011

Cos'è la compassione e come può aiutarci a migliorare la vita

Il video in italiano lo trovate qui

www.sensodellavita.com/2011/09/16/la-compassione-parliamone-in-un-mondo-che-sembra-caoticamente-disattento/
Voglio parlarvi della compassione, La compassione ha molti volti. Alcuni fieri, altri adirati; alcuni teneri, altri saggi. Un giorno il Dalai Lama disse queste parole: "Amore a compassione sono delle necessità. Non un lusso. Senza di essi l'umanità non può sopravvivere." E aggiungerei, non sarebbe solo l'umanità a non sopravvivere, ma anche tutte le specie viventi, come abbiamo già ascoltato oggi. I grandi felini, il plancton.

Due settimane fa mi trovavo a Bangalore, in India. Ho avuto il privilegio di insegnare in una casa di cura alla periferia di Bangalore. Di buon mattino sono entrata in reparto. Nella casa di cura c'erano 31 pazienti, uomini e donne, nello stadio terminale della vita. Sono andata al capezzale di un'anziana che respirava molto velocemente, fragile, evidentemente prossima alla morte. L'ho guardata in volto. Ho guardato il volto di suo figlio che le sedeva accanto, lacerato da un misto di mestizia e confusione.

E mi sono ricordata di una frase del Mahabharata, il grande racconto epico indiano: "Qual è la cosa più stupefacente del mondo, Yudhisthira?" E Yudhisthira rispose: "La cosa più stupefacente del mondo è che tutt'intorno a noi la gente muore e noi non ci rendiamo conto che può capitare anche a noi." Guardai in alto. Ad assistere quelle 31 persone c'erano giovani donne dai villaggi attorno a Bangalore. Guardai il volto di una di esse, e vi vidi la forza che nasce quando c'è vera compassione. Osservai le sue mani mentre lavava un'anziana.

E posai lo sguardo su un'altra giovane che detergeva il volto di un anziano morente. E questo mi ricordò di qualcosa a cui mi era capitato di assistere. Ogni anno o giù di lì ho il privilegio di recarmi in missione nell'Himalaya e negli altipiani del Tibet. Gestiamo cliniche in queste regioni remote in cui c'è assoluta carenza di assistenza medica.

Il mio primo giorno al Simikot ad Humla, estremo Nepal occidentale, la regione più povera del Nepal, entrò un anziano che portava un fagottino di cenci. Entrò, qualcuno gli disse qualcosa, capimmo che era sordo, allora cercammo tra i cenci, ed emersero due occhi. Togliemmo i cenci, che avvolgevano il corpo di una bambina con il corpicino devastato dal fuoco. Di nuovo, gli occhi e le mani di Avalokiteshvara. Fu la giovane assistente che ripulì le ferite della bimba e le medicò.

Conosco quelle mani e quegli occhi; hanno toccato anche me. Mi hanno toccato in quel momento. Mi hanno toccato durante i miei 68 anni di vita. Mi hanno toccato quando avevo 4 anni e avevo perduto la vista ed ero rimasta parzialmente paralizzata. E così la mia famiglia fece venire una donna, la cui madre era stata schiava, per prendersi cura di me. E quella donna non era spinta da compassione sentimentale. Aveva una forza incredibile. E fu proprio quella forza, credo, che divenne lo stimolo che ha illuminato il mio cammino.

Dunque ci possiamo chiedere: Da cosa è formata la compassione? Ci sono varie sfaccettature. C'è compassione referenziale e non referenziale. Ma innanzitutto la passione comprende la capacità di vedere chiaramente la natura della sofferenza. E' la capacità di restare forti e di riconoscere anche che io non sono separato da quella sofferenza. Ma non è abbastanza, perché la compassione, che attiva la corteccia motoria, vuol dire che noi aspiriamo, veramente, a trasformare la sofferenza. E se abbiamo la grazia di poterlo fare, intraprendiamo attività che trasformano la sofferenza. Ma la compassione ha un'altra componente, e questa componente è davvero essenziale. La componente è che non ci possiamo attaccare al risultato.

Ora, io ho lavorato con persone morenti per più di 40 anni. Ho avuto il privilegio di lavorare nel braccio della morte di un carcere di massima sicurezza per 6 anni. E ho capito così chiaramente nel portare l'esperienza della mia vita, nel lavorare con persone in punto di morte e con la formazione degli assistenti, che ogni attaccamento al risultato avrebbe profondamente distorto la mia capacità di essere pienamente presente alla catastrofe che avevo davanti.

E quando ho lavorato nel sistema carcerario mi è stato chiaro questo: che per molti di noi in questa sala, e per quasi tutti gli uomini con cui ho lavorato in carcere, il seme della propria compassione non è stato mai irrigato. La compassione è di fatto una qualità innata nell'uomo. Tutti noi la possediamo. Ma le condizioni per poterla attivare, farla crescere, sono particolari. Quella condizione si è creata in me, fino a un certo punto, grazie alla malattia della mia infanzia. Per Eve Ensler, che parlerà più tardi, quella condizione è stata attivata in modo straordinario dalle tante acque della sofferenza che ha attraversato.

E la cosa affascinante è che la compassione ha dei nemici, cose come la commiserazione, la violenza morale, la paura. E sapete, la nostra società, il mondo, sono paralizzati dalla paura. E quella paralisi, naturalmente, paralizza anche la nostra capacità di provare compassione. La parola 'terrore' è globale. Il sentimento di terrore è globale. Per cui il nostro lavoro, in un certo senso, è di scalzare questa immagine, questo archetipo che ha pervaso la psiche del globo intero.

Ora sappiamo dalle neuroscienze che la compassione possiede alcune qualità davvero straordinarie. Per esempio: Una persona che coltiva la compassione, quando si trova in presenza della sofferenza percepisce la sofferenza in modo molto maggiore di molte altre persone. Ad ogni modo riesce a tornare alla normalità molto rapidamente. Questo si chiama determinazione. Molti di noi credono che la compassione ci inaridisca, ma vi garantisco che è qualcosa che ci illumina veramente.

Un'altra cosa sulla compassione è che fa aumentare la cosiddetta integrazione neurale. Coinvolge tutte le aree del cervello. Un altro fatto, scoperto da vari ricercatori dell'Emory e del Davis e di altri centri, è che la compassione rafforza il nostro sistema immunitario. Ehi, viviamo in un mondo molto nocivo. (Risate) Molti di noi deperiscono per via dei veleni psico-sociali e fisici delle tossine del nostro mondo. Ma la compassione, la generazione di compassione, rimette in moto proprio le nostre difese immunitarie.

Sapete, se la compassione ci fa bene, ho una domanda. Perché non educhiamo i nostri figli alla compassione? (Applausi) Se la compassione ci fa così bene, perché non la insegniamo al personale sanitario cosicché riescano a fare quello che ci si aspetta da loro, cioè trasformare veramente la sofferenza? E se la compassione ci fa tanto bene, perché non la votiamo? Perché non votare i politici sulla base della compassione? In questo modo avremmo un mondo in cui ci si prende più cura degli altri. Nel Buddhismo diciamo: "ci vogliono una schiena forte e un aspetto delicato ." Ci vuole una forza tremenda nella schiena per rimanere in equilibrio in mezzo al caos. Questa è la qualità mentale dell'equanimità.

Ma ci vuole anche un aspetto delicato - la capacità di accettare il mondo così com'è, di avere un cuore senza difese. E l'archetipo di questo nel Buddhismo è Avalokiteshvara, Kuan-Yin. Un archetipo femminile: colei che riceve le grida dell'umanità sofferente. Possiede 10.000 braccia, e in ogni mano porta uno strumento di liberazione, e nel palmo di ogni mano ci sono occhi, che sono gli occhi della saggezza. Io dico che per migliaia di anni le donne hanno vissuto, esemplificato, incontrato nella loro intimità l'archetipo di Avalokiteshvara, di Kuan-Yin, colei che sente le grida dell'umanità sofferente.

Le donne hanno manifestato per migliaia di anni la forza che deriva dalla compassione in modo non meditato, senza filtri, nel percepire la sofferenza così com'è. Hanno profuso gentilezza nella società, e noi lo abbiamo potuto constatare nelle donne che mi hanno preceduto su questo palco in questa giornata e mezza. Esse hanno messo in pratica la compassione attraverso l'azione diretta. Jody Williams ha detto: meditare fa bene. Mi dispiace, devi farne un po' anche tu, Jody. Fa' un passo indietro, lascia tranquilla tua madre, ok.

(Risate)

Ma l'altro termine dell'equazione è che dovete uscire dalla vostra caverna. Dovete uscire nel mondo come fece Asanga, che cercava di realizzare il Maitreya Buddha dopo 12 anni di eremitaggio in una caverna. Disse: "Me ne vado da qui." Si incammina per il sentiero. Vi vede qualcosa. Guarda, è un cane, e gli si inginocchia davanti. Vede che il cane ha una brutta ferita sulla zampa. La ferita è piena di larve. Egli usa la propria lingua per rimuovere le larve, in modo da non ucciderle. E in quel momento il cane si trasformò nel Buddha dell'amore e della gentilezza.

Io credo che le donne e le ragazze di oggi debbano fare squadra in modo potente con gli uomini - con i padri, i figli, i fratelli, gli idraulici, i costruttori di strade, gli assistenti sanitari, i dottori, gli avvocati, con il nostro presidente, e con tutti gli esseri. Le donne presenti in sala sono dei fiori di loto in un mare di fuoco. Che possa questa capacità diventare realtà per le donne di tutto il mondo.

Grazie

(Applausi)

venerdì 9 settembre 2011

Il complesso di Dio

Questo fantastico video spiega alcuni concetti fondamentali per non cadere nel complesso di Dio.


Il video è sottotitolato in italiano.


Marco Costanzo





L'economista scrittore Tim Harford studia sistemi complessi -- e trova un legame sorprendente tra quelli di successo: sono stati costruiti attraverso tentativi ed errori. In questo brillante discorso a TEDGlobal 2011, ci chiede di accettare la casualità e cominciare a fare errori migliori.


Translated into Italian by Anna Cristiana Minoli
Reviewed by Laura Leotta

L'economista scrittore Tim Harford studia sistemi complessi -- e trova un legame sorprendente tra quelli di successo: sono stati costruiti attraverso tentativi ed errori. In questo brillante discorso a TEDGlobal 2011, ci chiede di accettare la casualità e cominciare a fare errori migliori.


Translated into Italian by Anna Cristiana Minoli
Reviewed by Laura Leotta

giovedì 4 agosto 2011

Aforisma per gli indecisi

Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Antonio Gramsci

giovedì 21 luglio 2011

‪Business Mastery - Tony Robbins - invito soddisfatti o rimborsati

Tony Robbins presenta la sua Business Mastery. Promessa di rimborso integrale del costo del corso se alla fine del primo giorno qualcuno dei partecipanti ritienga che il corso non sia interessante.Per maggiori informazioni http://www.hiperformance.it/

via ‪Business Mastery - Tony Robbins - invito soddisfatti o rimborsati ITA‬‏ - YouTube.

martedì 19 luglio 2011

Inquinamento elettromagnetico - BioRoyaL ed i suoi consulenti ti aiutano a saperne di più

Si parla tanto di inquinamento elettromagnetico.

Conosciamo davvero cos'è?

Conosciamo le conseguenze causate da questo problema?

Conosciamo cosa afferma la legge quadro 36/2001?

Se vuoi saperne di più contatta

BioRoyaL Group srl al numero 0971 292111

per fissare un appuntamento con un consulente per il benessere BioRoyaL

sabato 9 luglio 2011

Aforismi per chi si lamenta

"Se non ti piace qualcosa, cambiala. Se non è possibile cambiarla, cambia il tuo atteggiamento. Non lamentarti".
- Maya Angelou, poeta

"If you don't like something, change it. If you can't change it, change your attitude. Don't complain."-- Maya Angelou, poeta

Oppure
Non ci si può sempre lamentare come persone che non hanno speranza.

Teresa di Lisieux

lunedì 27 giugno 2011

Non rinunciare mai alla tua creatività: parola di Buckminster Fuller

"Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa , costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta"

Buckminster Fuller*

La vita è troppo breve per non sperimentare ogni giorno il tentativo di cambiare la società partendo dalla propria intelligenza e creatività. Analizzato un problema, al posto di lamentarsi perchè le cose non vanno come noi desidereremmo, cerchiamo il modo di ridefinire la situazione e trovare una via nuova ed originale per oltrepassare gli ostacoli che limitano il nostro benessere.

Marco Costanzo

 

 

*Richard Buckminster Fuller (Milton, 12 luglio 1895Los Angeles, 1º luglio 1983) è stato un inventore, architetto, designer, filosofo, scrittore e conduttore televisivo statunitense. Fu anche professore alla Southern Illinois University.

mercoledì 22 giugno 2011

Auguri per una persona speciale

 

« Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della Sua mano  »

Patrizio d'Irlanda, nato con il nome di Maewyin Succat, scelse successivamente il nome latino di Patrizio (Bannaventa Berniae, 385Saul, 17 marzo 461), fu un vescovo e missionario irlandese di origini scozzesi.

Cambiare attraverso il Nemawashi

Ogni giorno ricordo a me stesso di lavorare per ampliare la mia visione delle cose e di sviluppare il mio personale nemawashi per portare me, i miei cari e coloro che sono influenzati dalla mia sfera di attività verso un traguardo che rappresenti un miglioramento, anche se spesso oggi significa avere la capacità ed il coraggio di decrescere nei consumi.

Marco Costanzo
Nemawashi (根回し) nella cultura giapponese è quel processo informale che silenziosamente sostiene le fondamenta di qualche cambiamento o progetto pianificato, parlando con le persone che se ne occupano, dando loro supporto e consigli, in maniera continuativa. È considerato un elemento importante in ogni grande cambiamento prima che ogni passo formale venga effettuato, ed il nemawashi di successo permette cambiamenti effettuati con il consenso di tutte le parti.

Nemawashi letteralmente si traduce con "lavorare attorno alle radici", dalle parole 根 (ne, radice) e 回す (mawasu, muoversi intorno [qualcosa]). Il suo significato originale era letterale: scavare attorno alle radici di un albero, prepararlo ad essere trapiantato.

Il Nemawashi è spesso citato come un esempio di una parola giapponese difficile da tradurre efficacemente, perché strettamente correlata a quella cultura.

viaNemawashi - Wikipedia.

Aforisma di Galilei sull'apprendimento

Non ho mai incontrato un uomo così ignorante dal quale non abbia potuto imparare qualcosa.

Galileo Galilei

 

martedì 14 giugno 2011

Le 3 abilità fondamentali nella vita secondo Max Formisano

Faccio gli auguri a Max Formisano per il suo nuovo blog.

L'articolo di apertura spiega in maniera efficace il pensiero su cui ruota la sua attività di formatore.

Ve ne consiglio caldamente la lettura e l'iscrizione ai feed del blog.

Marco Costanzo
Le 3 abilità fondamentali.

1. Gestire te stesso: E’ il profilo PERFORMER, colui che mette la propria crescita ai primi posti delle sue priorità. Mi riferisco a chi lavora sul proprio “Nocciolo Duro”, cioè sulla conoscenza ed il potenziamento di se stesso, di passioni (cosa adoro fare) e talenti (cosa sono portato a fare

2. Gestire le relazioni con gli altri: relazioni professionali (colleghi/collaboratori/capi) e personali (famiglia, amici, parenti).

3. Insegnare agli altri: perché da decine di anni le ricerche mostrano che la maniera migliore di imparare qualcosa, migliore di tutti quanti gli altri metodi, è insegnarla a qualcun altro.

visita

Le 3 abilità fondamentali nella vita | MaxFormisanoBlog.

15 Consigli per uscire dallo stress

Leggi l' articolo del blog efficacentemente  se in questo momento ti sembra di avere una quantità di stress superiore a quella che riesci normalmente a sopportare.

Ricorda sempre che esite una quantità di stress positivi e che spesso la parola stress è un cattivo sostituto della parola "paura".

Marco Costanzo
“Semplificare ciò che è complicato è il primo passo essenziale per il successo.” George Earle Buckle.

visita

Stressato? 15 piccole abitudini per semplificarti la vita | Blog EfficaceMente.

venerdì 10 giugno 2011

Vinci il corso di Anthony Robbins alle Tony Robbins Night

Se hai voglia di partecipare ad una serata formativa, se hai voglia di conoscere chi ha già frequentato i corsi di Anthony Robbins, se sei semplicemente curioso di capire quale sia l'origine dell'entusiasmo che ruota attorno al famoso formatore che ha ideato il condizionamento neuro associativo... non puoi mancare alle Tony Robbins night in programma a Roma, Napoli e Milano.

E se sei fortunato, potrai vincere un biglietto gratuito per frequentare il corso che potrebbe cambiare realmente la tua vita: sprigiona il potere che è in te.
Dopo la calorosa accoglienza di Milano, continua lo scoppiettante ciclo delle TONY ROBBINS NIGHTS. Nuove date e nuove location per le serate di entertainment formativo che Hi-Performance condurrà in giro per l’Italia nell’attesa di ospitare LIVE a Rimini il coach dei Numeri 1, Anthony Robbins: 23-26 Settembre 2011.

 

Prossime tappe:

Roma, 22 Giugno
  Napoli, 24 Giugno
  Milano, 6 Luglio

visita Anthony Robbins Night della tua città!.

domenica 29 maggio 2011

Aforismi per il successo: il contributo di Emerson

Ridere spesso e di gusto;
ottenere il rispetto di gente intelligente e l'affetto di bambini; guadagnarsi la stima di critici onesti e superare il tradimento di falsi amici; apprezzare la bellezza;
trovare il meglio negli altri; lasciare il mondo un po' migliore, sia con un buon figlio, un giardino o una condizione sociale riscattata;
sapere che anche solo una vita sia stata allietata perché tu hai vissuto.



(Ralph Waldo Emerson)

venerdì 27 maggio 2011

Anthony Robbins a Rimini: scarica l'ebook gratuito per conoscere questo straordinario formatore

Dal 23 al 26 Settembre a Rimini, il coach dei numeri uno potrà aiutarti a prendere le decisioni che plasmeranno la tua vita per sempre.

Puoi scaricare gratis un suo ebook in italiano



oppure vedere il video che ti spiega chi è Anthony Robbins...




viaYouTube - Anthony Robbins a Rimini.

lunedì 16 maggio 2011

Aforisma sul successo

[caption id="attachment_153" align="alignleft" width="300" caption=""Avete tentato e avete fallito. Non importa. Tentate ancora. Fallite ancora. Fallite meglio" Samuel Beckett "]"Avete tentato e avete fallito. Non importa. Tentate ancora. Fallite ancora. Fallite meglio" Samuel Beckett[/caption]

 

 

 

"Avete tentato e avete fallito. Non importa. Tentate ancora. Fallite ancora. Fallite meglio"


Samuel Beckett

 

Aforisma motivazionale sulla perseveranza

[caption id="attachment_147" align="alignleft" width="300" caption="aforisma sulla perseveranza - miglioramento"]aforisma sulla perseveranza - miglioramento[/caption]

Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla sua perseveranza.

Buddha Gautama

 

Clicca sull'immagine per ingrandirla e per utilizzarla come sfondo della scrivania.

martedì 3 maggio 2011

8 Maggio: domenica formativa gratuita sull'alleanza dei cervelli

Domenica 8 maggio presso Casale il Sughero a Vibonati si terrà la seconda domenica formativa gratuita.

Interverranno: Marco Costanzo, Amedeo Trezza ed altri

Ore 10:00 ritrovo presso casale il sughero
Ore 10:05 presentazione ai partecipanti della domenica formativa dedicata all'alleanza dei cervelli.
Ore 10:45 visione del video di Anthony Robbins sulla teoria dei 6 bisogni umani.
Ore 11:00 interventi dei partecipanti
Ore 12:00 termine dei lavori.

 

 

 

 

La partecipazione è gratuita. E' gradita la prenotazione lasciado un commento qui sotto o inviando una mail ad info@casaleilsughero.com

giovedì 14 aprile 2011

Formazione: Tony Robbins Night a Senigallia il 29 Aprile

Se sei nei pressi di Senigallia il 29 Aprile ti consiglio di non perderti l'appuntamento con le Tony Robbins Night, eventi organizzati da Hi-Performance, distributore europeo del più celebre formatore mondiale, che anticipano il suo arrivo in Italia a Settembre 2011.

Partecipare è stimolante per la qalità dell'organizzazione e per le splendide persone che avrete modo di conoscere.

Marco Costanzo
Senigallia, 29 aprile 2011presso l'hotel Finis Africae Country House una suggestiva oasi di relax a pochi chilometri dalla spiaggia di velluto di Senigallia AN.Cosa c’è di meglio che apprendere divertendosi?

visita Tony Robbins Night.

sabato 9 aprile 2011

Aforisma per i sognatori

"Ogni grande sogno comincia con un sognatore. Ricorda sempre, hai dentro di te la forza, la pazienza e la passione per raggiungere le stelle e cambiare il mondo"

-- Harriet Tubman

"Every great dream begins with a dreamer. Always remember, you have within you the strength, the patience and the passion to reach for the stars to change the world."
-- Harriet Tubman

domenica 3 aprile 2011

Sarà la bellezza o la narrazione a salvare il mondo?

Intervento magistrale di Baricco dove si parla della frattura cognitiva introdotta dalle tecnologie tra l'homo sapiens sapiens e l'homo isocialis.

 
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=TQs7F0Y5yQA&w=480&h=390]

lunedì 28 marzo 2011

Aforismi sulla saggezza nel cogliere le opportunità

"Qualche volta ci soffermiamo così a lungo davanti ad una porta chiusa da accorgerci troppo tardi di quell'altra che, invece, è aperta"
Alexander Graham Bell, Inventore

"Sometimes we stare so long at a door that is closing that we see too late the one that is open."
Alexander Graham Bell, Inventor

sabato 26 marzo 2011

ROMA 8 APRILE 2011 - STRAVENDERE, IL CORSO DI COMUNICAZIONE PER VENDITORI CON MARIO SILVANO E MICHELE TRIBUZIO

Siamo tutti venditori, o meglio tutti noi abbiamo bisogno di ‘vendere’.
Che si tratti di servizi, prodotti, ma anche solo di idee … una cosa è certa
: chi sa vendere, inevitabilmente sa comunicare con successo e riesce ad ottenere ciò che desidera più velocemente e con minor sforzo.
La Vendita è la Vita, e come tale interessa non solo i venditori di professione.

Ecco perchè, dalle migliori strategie per la negoziazione di Michele Tribuzio e Mario Silvano, nasce STRAVENDERE, Roma 8 Aprile 2011: un’intensa giornata di formazione per ottenere risultati straordinari nel campo della persuasione e della vendita, intesa nella sua accezione più ampia.

Un esclusivo One Seminar per:

  • nasce Stra-Vendere: un'intensa giornata di formazione per ottenere risultati stra-ordinari nel campo della persuasione e della vendita, intesa nella sua accezione più ampia nasce Stra-Vendere: un'intensa giornata di formazione per ottenere risultati stra-ordinari nel campo della persuasione e della vendita, intesa nella sua accezione più ampia.Un esclusivo One Day Seminar per:
    • Capire le tendenze del mercato oggi e l’impatto sul venditore del terzo millennio
    • Scoprire il "Metodo" Silvano nella trattativa commerciale
    • Acquisire maggiore consapevolezza delle proprie credenze, limitanti e potenzianti, per vendere di più e con minor sforzo
    • Trasformare emozioni, stress e pressione “da fatturato” in risorse
    • CON-Vincere (vincere insieme) al Cliente

    Per saperne di più sui formatori e sulle modalità di iscrizione vai su: http://www.hiperformance.it/index.php?option=com_flexicontent&view=items&id=791%3Astra-vendere-

    Investire in formazione "fa bene"! :-)
    I proventi della giornata saranno infatti devoluti in beneficienza, a sostegno dell’educazione dei bambiniTribuzio e Mario Silvano, nasce Stra-Vendere: un'intensa giornata di formazione per ottenere risultati stra-ordinari nel campo della persuasione e della vendita, intesa nella sua accezione più ampia.

     

     


domenica 20 marzo 2011

Serendipità

Il termine serendipità è un neologismo[1] indicante la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra.

Il termine deriva da Serendip, l'antico nome persiano di Sri Lanka.[2] Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che lo usò in una lettera scritta il 28 gennaio 1754 a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Horace Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre prìncipi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. La storia descrive le scoperte dei tre prìncipi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione:











« È stato una volta che lessi una favoletta dal titolo "I tre prìncipi di Serendippo". Quando le loro altezze viaggiavano, continuavano a fare scoperte, per accidente e per sagacia, di cose di cui non erano in cerca: per esempio, uno di loro scoprì che un cammello cieco dall'occhio destro era passato da poco per la stessa strada, dato che l'erba era stata mangiata solo sul lato sinistro, dove appariva ridotta peggio che sul destro - ora capisce la serendipità? Uno dei più ragguardevoli esempi di questa casuale sagacia (lei deve infatti notare che nessuna scoperta di cosa che si stia cercando può ricadere sotto tale descrizione) è stato quello del mio Lord Shaftesbury, il quale, capitato a pranzo dal Lord Chancellor Clarendon, si accorse del matrimonio del duca di York e di Mrs. Hyde, dal rispetto con cui la madre di quest'ultima trattava la figlia a tavola. »

(W. S. Lewis[3])

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Serendipit%C3%A0

domenica 6 marzo 2011

Quale metrica usi per valutare il tuo operato?

L'Onorevole Antonio Borghesi si è scoperto essere il più produttivo tra i parlamentari italiani grazie ad una ricerca indipendente
OpenPolis, una associazione che esegue il monitoraggio basato sulle stime del sito Openparlamento.it, ha presentato il rapporto "Camere Aperte 2011" con le nuove classifiche della “produttività” dei parlamentari.Sono risultato al primo posto di 630 deputati per "Indice di produttività" (con il punteggio di 780).L’associazione indipendente non pretende di quantificare la “buona politica”, ma vuol dare ai cittadini uno strumento per valutare l’operato di chi siede in Parlamento a rappresentare i cittadini italiani.
http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=364&Itemid=35

E tu quali metodi utilizzi per valutare la tua produttività in relazione ai tuoi obiettivi?

Discutiamone insieme se vuoi.

Marco Costanzo

Un trucco per evitare di sprecare tempo

“Se il tempo, di tutti i doni è il più prezioso, sprecarlo dovrebbe essere il peccato più grande.”

Benjamin Franklin

Puoi leggere questo articolo del blog Efficacemente per ricordare a te stesso quali azioni semplici intraprendere per evitare di sprecare tempo.

Scopri la tabellina del tempo

Marco Costanzo


venerdì 25 febbraio 2011

Un consiglio da Jim Rohn per la tua vita

Se non progetti un piano per la tua vita, probabilmente cadrai nei piani di qualcun'altro. E indovina cosa hanno pianificato per te? Non molto.

Jim Rohn, Speaker motivazionale



 

Steve Jobs, coach di se stesso e degli studenti di Stanford

Questo discorso, tenuto da Steve Jobs nel 2005 si focalizza su tre storie che hanno segnato la vita del visionario più famoso del pianeta. Steve Jobs ieri ha compiuto 56 anni ed invece di pensare ai suoi attuali problemi di salute, pensiamo ai grandi insegnamenti che ci ha regalato. Steve Jobs è stato un grande coach di se stesso ed in questo possiamo imparare da lui.

Marco Costanzo

“Siate Affamati Siate Folli” Steve Jobs


“Steve Jobs 12 giugno 2005 Università di Stanford”
Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia è sull’unire i puntini.

Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato?

E’ cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero all’ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una bambina. Così quelli che poi sono diventati i miei genitori adottivi e che erano in lista d’attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: “C’è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete voi?” Loro risposero: “Certamente”. Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata al college e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l’adozione. Poi accetto di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l’ammissione e i corsi. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Era molto difficile all’epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’attimo che mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a capitare nelle classi che trovavo più interessanti.

Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio Hare Krishna: l’unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo. Vi faccio subito un esempio.

Il Reed College all’epoca offriva probabilmente la miglior formazione del Paese relativamente alla calligrafia. Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne fui assolutamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E’ stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i persona computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente all’epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all’indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all’indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa – il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell’amore e della perdita

Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un’azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L’anno prima avevamo appena realizzato la nostra migliore creazione – il Macintosh – e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato licenziato. Come si fa a venir licenziati dall’azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l’azienda insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il Board dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa cosa.

Non ho saputo davvero cosa fare per alcun imesi. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me – come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l’ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L’evolvere degli eventi con Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un’azienda chiamata NeXT e poi un’altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E’ stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l’amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l’unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.
La mia terza storia è a proposto della morte

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: “Se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente una volta avrai ragione”. Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta è “no” per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato.

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi “addio”.

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell’analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie – che era là – mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l’intervento chirurgico e adesso sto bene.

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po’ più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi:

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E’ l’agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero un ragazzo c’era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E’ stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E’ stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fato con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E’ stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell’ultima pagina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l’autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c’erano le parole: “Stay Hungry. Stay Foolish.”, siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay Hungry. Stay Foolish.

Grazie a tutti.

domenica 13 febbraio 2011

Sei abbastanza folle da pensare di poter cambiare il mondo?

Questo film lo dedichiamo ai folli. Agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Costoro non amano le regole, specie i regolamenti e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro; potete glorificarli o denigrarli ma l'unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli, perché riescono a cambiare le cose, perché fanno progredire l'umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli noi ne vediamo il genio; perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero. (Dario Fo per Appleprodotti hardware e software)


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=FjhvcAUGRBI&w=480&h=390]

martedì 8 febbraio 2011

sabato 8 gennaio 2011

Cucinare la vita!



La ricetta
Pochi gli ingredienti,
ma assicurato il risultato:
positività,
fiducia in se stessi,
abbondante ottimismo,
amore e amicizia
a piene mani.
Più ne mettiamo e meglio è.
Apprezzare le piccole
gioie quotidiane,
guardare tutto con gli occhi della mente,
ascoltare il cuore
senza mai mettere in dubbio
ciò che suggerisce.
Aprirsi al giorno che nasce
accettandolo,
anche se a volte
non è come si vorrebbe.
Il giorno dopo sarà migliore.
Usare sempre il tempo futuro.
Mai il passato.
Ciò può compromettere
la riuscita.
Confidarsi con gli altri,
anche se con cautela.
Mai chiudersi in se stessi.
In ogni persona c'è del buono.
Applicarsi con costanza
a cercarlo.
Tutti abbiamo dei difetti,
Se si conoscono,
è più facile correggerli.
Unire tutti gli ingredienti.
Ecco.
E' nato un nuovo dolce.
Manca il nome.
Suggerisco…
Vita


Sandra Greggio