mercoledì 12 novembre 2014

Conferme scientifiche sull'importanza di essere ottimisti


 Siamo nati per essere ottimisti, piuttosto che realisti? Tali Sharot ci parla di nuove ricerche che suggeriscono che il nostro cervello è programmato per guardare il lato positivo, e di come questo possa essere pericoloso tanto quanto benefico.



Vi parlerò dell'ottimismo - o, più precisamente, dell'inclinazione all'ottimismo. Si tratta di un'illusione cognitiva che abbiamo studiato negli ultimi anni nel mio laboratorio e l'80 per cento di noi ce l'ha.
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Tendiamo a sopravvalutare le probabilità di fare esperienze positive nella nostra vita e a sottovalutare le probabilità di fare esperienze negative. Quindi sottostimiamo le probabilità di ammalarci di cancro, di essere coinvolti in un incidente stradale. E sovrastimiamo la nostra longevità, le prospettive di carriera. In poche parole, siamo più ottimisti che realisti, ma non siamo consapevoli di questo fatto.
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Prendiamo il matrimonio, per esempio. Nel mondo occidentale la percentuale di divorzi è di circa il 40 per cento. Questo significa che su cinque coppie sposate, due finiranno per dividersi i beni. Ma se chiedete a dei novelli sposi quante probabilità hanno di divorziare le stimano a zero per cento. E persino gli avvocati divorzisti, che dovrebbero saperne di più, sottovalutano molto la loro probabilità di divorziare. E così succede che per gli ottimisti non è meno probabile che divorzino, ma è più probabile che si risposino. Come dice Samuel Johnson "Risposarsi è il trionfo della speranza sull'esperienza."
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(Risata)
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Quindi se siamo sposati abbiamo più probabilità di avere figli. E tutti noi pensiamo che i nostri figli siano particolarmente dotati. Questo, a proposito, è il mio nipotino di due anni, Guy. E voglio che sia assolutamente chiaro che lui è davvero un cattivo esempio di inclinazione all'ottimismo perché lui è veramente straordinariamente dotato.
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(Risata)
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E non sono sola. Su quattro cittadini britannici, tre hanno dichiarato di essere ottimisti riguardo al futuro delle proprie famiglie. Rappresenta il 75 per cento. Ma solo il 30 per cento ha detto di pensare che le famiglie in generale stanno meglio ora di qualche generazione fa.
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Questo è un punto davvero importante, perché noi siamo ottimisti su noi stessi, siamo ottimisti sui nostri figli, siamo ottimisti sulle nostre famiglie, ma non siamo così ottimisti sul tizio che ci sta seduto accanto, e siamo in qualche modo pessimisti sul destino dei nostri concittadini e sul destino del nostro paese. Ma l'ottimismo privato sul nostro futuro personale rimane costante. E non vuol dire che pensiamo che le cose andranno bene per magia, ma piuttosto che abbiamo una capacità unica di farle andare bene.
2:34
Io sono uno scienziato, faccio esperimenti. Quindi per farvi vedere cosa voglio dire, farò un esperimento qui con voi. Vi darò un elenco di capacità e di caratteristiche e voglio che, per ciascuna di queste capacità, pensiate in che posizione siete rispetto al resto della popolazione.
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La prima è andar d'accordo con gli altri. Chi crede, qui, di essere nel 25 per cento inferiore? Ok, circa 10 persone su 1500. Chi crede di essere nel 25 per cento superiore? La maggior parte di noi qui. Ok, ora facciamo lo stesso con la vostra abilità alla guida. Quanto siete interessanti? Quanto siete attraenti? Quanto siete onesti? E, per finire, quanto siete modesti?
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Quindi, la maggior parte di noi si mette al di sopra della media nella maggior parte di queste capacità. Questo è statisticamente impossibile. Non possiamo essere tutti migliori degli altri. (Risate) Ma se crediamo di essere meglio degli altri, significa che abbiamo più probabilità di ottenere quella promozione, di rimanere sposati, perché siamo più socievoli, più interessanti.
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Ed è un fenomeno globale. L'inclinazione all'ottimismo è stata osservata in molti paesi -- nelle culture occidentali, nelle culture non occidentali, negli uomini e nelle donne, nei bambini, negli anziani. È piuttosto diffusa.
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Ma la domanda è: è un bene per noi? Alcuni dicono di no. Alcuni dicono che il segreto della felicità è avere basse aspettative. Credo che la logica sia più o meno questa: se non ci aspettiamo grandi cose, se non ci aspettiamo di trovare l'amore, di essere in salute e avere successo, non resteremo delusi quando queste cose non succederanno. E se non restiamo delusi quando delle cose belle non succedono, e veniamo piacevolmente sorpresi quando succedono, saremo felici.
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Quindi è una teoria molto buona, ma in realtà è sbagliata per tre ragioni. Numero uno: qualunque cosa succeda, che si abbia successo o si fallisca, le persone con aspettative elevate si sentono sempre meglio. Perché il modo in cui ci sentiamo quando veniamo piantati o nominati impiegato del mese dipende da come interpretiamo quell'evento.
4:57
Gli psicologi Margaret Marshall e John Brown hanno osservato studenti con aspettative alte e basse. E hanno scoperto che quando le persone con aspettative elevate hanno successo, attribuiscono quel successo alle proprie caratteristiche. "Sono un genio, per questo ho preso 10, quindi prenderò di nuovo sempre 10 in futuro." Quando falliscono, non è perché sono stupidi, ma perché l'esame era ingiusto. La prossima volta faranno meglio. Le persone con aspettative basse fanno l'opposto. Quindi quando sbagliano è perché sono stati stupidi, e quando hanno successo è perché l'esame, casualmente, era veramente facile. La prossima volta la realtà si metterà in pari. Così si sentono peggio.
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Numero due: A prescindere dal risultato, il semplice atto dell'anticipazione ci rende felici. L'economista comportamentale George Lowenstein ha chiesto agli studenti nella sua università di immaginare di ricevere un bacio appassionato da una celebrità, qualunque celebrità. Poi ha detto, " Quanto sareste disposti a pagare per ricevere un bacio da una celebrità se il bacio vi fosse dato subito, tra tre ore, tra 24 ore, tra tre giorni, tra un anno, tra 10 anni? Ha scoperto che gli studenti erano disponibili a pagare di più non per ricevere il bacio immediatamente, ma per riceverlo tra tre giorni. Erano disponibili a pagare di più per aspettare. Certo, non volevano aspettare un anno o dieci anni; nessuno vuole una celebrità invecchiata. Ma tre giorni sembravano il tempo ideale.
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Allora perché? Se ricevete il bacio subito, è passato e finito. Ma se ricevete il bacio tra tre giorni, quelli sono tre giorni di snervante anticipazione, di fremito nell'attesa. Gli studenti volevano quel tempo per immaginare dove sarebbe successo, come sarebbe successo. L'anticipazione li rendeva felici.
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Questo, tra l'altro, è il motivo per cui la gente preferisce il venerdì alla domenica. È un fatto davvero curioso, perché venerdì è un giorno di lavoro e domenica è un giorno di piacere, quindi si presume che la gente preferisca la domenica, e invece no. Non è perché a loro piaccia veramente stare in ufficio e non sopportano passeggiare nel parco o fare pigramente un brunch. Lo sappiamo, perché quando si chiede alla gente del loro giorno della settimana preferito, in assoluto, sorpresa sorpresa, il sabato risulta primo, poi il venerdì, poi la domenica. La gente preferisce il venerdì perché il venerdì porta con sé l'anticipazione del weekend in arrivo, con tutti i piani che uno ha. Di domenica l'unica cosa che si può aspettare con ansia è la settimana di lavoro.
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Quindi gli ottimisti sono persone che si aspettano più baci in futuro, più passeggiate nel parco. E questa anticipazione migliora il loro benessere. In effetti, senza l'inclinazione all'ottimismo, saremmo tutti leggermente depressi. Le persone con una leggera depressione non hanno un'inclinazione quando guardano al futuro. In realtà sono individui più realistici che sani. Mentre gli individui con una depressione grave hanno un'inclinazione al pessimismo. Quindi tendono ad aspettarsi un futuro peggiore di quello che finisce per essere.
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Quindi l'ottimismo cambia la realtà soggettiva. Il modo in cui ci aspettiamo che il mondo sia cambia il modo in cui lo vediamo. Ma cambia anche la realtà oggettiva. Agisce come una profezia che si auto-realizza. E questa è la terza ragione per cui abbassare le vostre aspettative non vi renderà felici. Alcuni esperimenti controllati hanno dimostrato che l'ottimismo non è solo collegato al successo, ma porta al successo. L'ottimismo porta al successo nel mondo accademico, nello sport e in politica. E forse il beneficio più sorprendente dell'ottimismo è la salute. Se ci aspettiamo un futuro brillante, stress e ansia diminuiscono.
8:51
Quindi, tutto sommato, l'ottimismo porta un sacco di benefici. Ma la domanda che mi disorientava davvero era: come facciamo a restare ottimisti di fronte alla realtà? Come neuroscienziato, la cosa era abbastanza disorientante, perché, secondo tutte le teorie esistenti, quando le proprie attese non vengono soddisfatte, bisonerebbe modificarle. Eppure questo non è quello che abbiamo scoperto. Abbiamo chiesto a delle persone di venire nel nostro laboratorio per cercare di capire cosa succedeva.
9:21
Abbiamo chiesto loro di stimare la probabilità di sperimentare in vita loro eventi terribili. Quindi, per esempio, che probabilità avevano di ammalarsi di cancro? Poi abbiamo detto loro qual era la probabilità media che a qualcuno come loro capitassero queste disgrazie. Per il cancro, per esempio, è del 30 per cento. Poi abbiamo chiesto loro di nuovo: "Che probabilità avete di ammalarvi di cancro?"
9:45
Quello che volevamo sapere era se prendevano in considerazione le informazioni che davamo loro per modificare le loro convinzioni. E certo che lo facevano -- ma soprattutto quando le informazioni che davamo loro erano migliori di quello che si aspettavano. Quindi per esempio, se qualcuno diceva: "La probabilità che io mi ammali di cancro é circa del 50 per cento." e noi gli dicevamo: "Ehi, buone notizie. La probabilità media è solo del 30 per cento," la volta dopo dicevano, "Forse la mia probabilità è circa del 35 per cento." Quindi imparavano rapidamente e in modo efficiente. Ma se qualcuno cominciava dicendo, "La probabilità media che io mi ammali di cancro è circa del 10 percento," e noi gli dicevamo "Ehi, cattive notizie. La probabilità media è circa del 30 per cento", la volta dopo diceva, "Sì, penso ancora che sia circa dell'11 per cento."
10:36
(Risate)
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Quindi non è che non apprendevano per niente -- apprendevano -- ma molto, molto meno di quando davamo loro un'informazione positiva sul futuro. E non è che non ricordassero i numeri che davamo loro; tutti si ricordano che la probabilità di ammalarsi di cancro è circa del 30 per cento e che la probabilità media di divorziare è circa del 40 per cento. Ma non pensavano che questi numeri fossero a loro collegati.
11:00
Questo significa che segnali d'allarme come questi [Il fumo uccide] possono avere solo un impatto limitato. Sì, fumare uccide, ma soprattutto uccide gli altri.
11:12
Quello che volevo sapere era cosa succede all'interno del cervello umano che ci impedisce di considerare personali questi segnali d'allarme. Ma nello stesso tempo, quando sentiamo che il mercato immobiliare va bene, pensiamo, "Oh, certamente il valore di casa mia raddoppierà." Per cercare di capire ho chiesto ai partecipanti dell'esperimento di stendersi in uno scanner per risonanza magnetica cerebrale. È fatto così. E usando un metodo che si chiama Risonanza Magnetica funzionale, siamo stati in grado di identificare le aree del cervello che rispondono alle informazioni positive.
11:46
Una di queste aree si chiama circonvoluzione frontale inferiore sinistra. Quindi se qualcuno diceva: "La probabilità che io mi ammali di cancro è del 50 per cento'" e noi dicevamo, "Ehi, buone notizie. La probabilità media è del 30 per cento," la circonvoluzione frontale inferiore sinistra rispondeva vivacemente. E non importava il fatto di essere estremamente ottimisti o mediamente ottimisti o leggermente pessimisti, la circonvoluzione frontale inferiore sinistra di chiunque funzionava perfettamente, che foste Barack Obama o Woody Allen.
12:15
Sull'altro lato del cervello, la circonvoluzione frontale inferiore destra reagiva alle cattive notizie. Ed ecco qui: non stava facendo un buon lavoro. Più eravate ottimisti, e meno probabile era che questa regione rispondesse a informazioni negative inaspettate. E se il cervello non riesce ad integrare le cattive notizie sul futuro, indosserete costantemente gli occhiali rosa.
12:43
Allora volevamo sapere, è possibile cambiare questo stato di cose? Si può alterare l'inclinazione all'ottimismo della gente interferendo con l'attività cerebrale in queste regioni? E c'è un modo per farlo.
12:58
Questo è il mio collaboratore Ryota Kanai. Quello che sta facendo è far passare un piccolo impulso magnetico attraverso il cranio dei partecipanti al nostro test nella loro circonvoluzione frontale inferiore. Così facendo, interferisce con l'attività di questa regione cerebrale per circa mezz'ora. Dopodiché tutto torna normale, ve lo assicuro.
13:18
(Risata)
13:20
Ora, vediamo cosa succede. Prima di tutto, vi faccio vedere la quantità media di inclinazione che vediamo. Quindi, se ora facessi il test a tutti voi, questa è la quantità che apprendereste in più dalle buone notizie rispetto alle cattive notizie. Ora interferiamo con la regione che, come abbiamo scoperto, integra le informazioni negative nel compito, e l'inclinazione all'ottimismo aumenta ancora di più. Abbiamo aumentato la predisposizione delle persone nel mondo in cui analizzano l'informazione. Poi abbiamo interferito con la regione cerebrale che abbiamo scoperto integrare le buone notizie in questo compito, e l'inclinazione all'ottimismo è scomparsa. Siamo rimasti piuttosto colpiti da questi risultati perché eravamo in grado di eliminare un'inclinazione profondamente radicata negli esseri umani.
14:10
A questo punto ci siamo fermati e ci siamo chiesti, vogliamo davvero mandare in frantumi l'illusione dell'ottimismo? E se potessimo farlo, vorremmo portar via alla gente l'inclinazione all'ottimismo? Vi ho già raccontato di tutti i benefici dell'inclinazione all'ottimismo, cosa che probabilmente vi fa tenere duro. Ma ci sono, naturalmente, delle trappole, e sarebbe davvero sciocco ignorarle.
14:39
Prendiamo per esempio una email che ho ricevuto da un vigile del fuoco qui in California. Dice: "Gli studi sugli incidenti mortali tra i vigili del fuoco spesso includono "Non pensavamo che il fuoco avrebbe fatto così", anche quando tutte le informazioni disponibili erano disponibili per prendere la decisione giusta. Questo capitano userà le nostre scoperte sull'inclinazione all'ottimismo per cercare di spiegare ai vigili del fuoco perché pensano in quel modo, per renderli estremamente consapevoli di questa inclinazione umana all'ottimismo.
15:13
Quindi un ottimismo irrealistico può portare a comportamenti rischiosi, a crolli finanziari, a pianificazioni sbagliate. Il governo britannico, per esempio, ha riconosciuto che la tendenza all'ottimismo può spingere gli individui a sottovalutare i costi e la durata di un progetto. Quindi hanno adeguato il budget per le Olimpiadi del 2012 all'inclinazione all'ottimismo.
15:40
Un mio amico che si sposa tra qualche settimana ha fatto lo stesso con il budget del suo matrimonio. E, a proposito, quando gli ho chiesto della sua probabilità di divorziare ha detto che era abbastanza sicuro che fosse dello zero per cento.
15:51
Quello che vorremmo veramente fare è proteggerci dai pericoli dell'ottimismo, ma rimanere nello stesso tempo fiduciosi beneficiando dei molti frutti dell'ottimismo. Io credo che ci sia un modo per farlo. Qui il punto è la conoscenza. Non siamo nati con una comprensione innata delle nostre inclinazioni. Devono essere identificate con uno studio scientifico. Ma la buona notizia è che diventare consapevoli dell'inclinazione all'ottimismo non distrugge l'illusione. È come un'illusione ottica: il fatto di capirla non la fa sparire. Questo è un bene perché significa che dovremmo essere in grado di trovare un equilibrio, di escogitare dei piani e delle regole per proteggerci dal nostro ottimismo irrealistico, ma allo stesso tempo non perdere la speranza.
16:40
Penso che questa vignetta lo illustri bene. Perché se siete uno di questi pinguini pessimisti lassù che semplicemente non credono di poter volare, certamente non volerete mai. Perché per fare un qualunque tipo di progresso dobbiamo essere in grado di immaginare una realtà differente, e poi dobbiamo credere che quella realtà sia possibile. Se invece siete un pinguino estremamente ottimista che salta giù alla cieca sperando per il meglio, potereste trovarvi in un bel pasticcio quando toccate terra. Ma se siete un pinguino ottimista che crede di poter volare, ma poi si mette il paracadute sulla schiena solo nel caso le cose non andassero esattamente secondo i piani, volerete come un'aquila, anche se siete solo un pinguino.
17:25
Grazie.
17:26
(Applausi)

domenica 24 agosto 2014

Sorridere è un modo per farsi del bene

In questo video del TED scopriamo che la scienza suggerisce di sorridere... per il nostro bene.

Ron Gutman è un imprenditore a capo di HealtTap, una software house che produce applicazioni mobili per la salute ed anche organizzatore di TedXSiliconValley.

Qui ci spiega cosa ha scoperto e perchè sorridere è importante anche per la nostra salute.

Questa la trascrizione del video che comunque è sottotitolato in italiano

Quand'ero bambino, volevo sempre essere un supereroe. Volevo salvare il mondo e rendere tutti felici. Ma sapevo di aver bisogno di superpoteri per fare diventare il sogno realtà. Mi imbarcavo quindi per questi viaggi immaginari per trovare oggetti intergalattici dal pianeta Krypton, il che era molto divertente, ma ho ottenuto scarsi risultati. Quando sono cresciuto, mi sono reso conto che la fantascienza non era una buona fonte di superpoteri Ho deciso invece di imbarcarmi per un viaggio nella scienza reale, per trovare una verità più utile.
0:41
Ho cominciato il mio viaggio in California con uno studio su 30 anni dell'Università di Berkley che esaminava le foto di studenti su un vecchio annuario e ho provato a misurare il loro successo e il loro benessere nella loro vita. Misurando il sorriso dei loro studenti, i ricercatori erano in grado di prevedere quanto appagante e lungo potesse essere il matrimonio di un soggetto, quanti punti avrebbe segnato nei test standard di benessere e quanto sarebbe stato di ispirazione per gli altri. In un altro annuario, sono capitato sulla foto di Barry Obama. In un primo momento quando ho visto la foto, ho pensato che questi superpoteri venissero dal suo super colletto. Ma ora so che era tutto nel sorriso.
1:24
Un altro momento aha! è venuto fuori da un progetto del 2010 della Wayne State University che ha confrontato le figurine del baseball di prima degli anni 50 dei giocatori della Major League. I ricercatori hanno scoperto che la larghezza del sorriso dei giocatori poteva prevedere la lunghezza della loro vita. I giocatori che non sorridevano nelle foto hanno vissuto una media di soli 72,9 anni, mentre i giocatori con sorrisi smaglianti hanno vissuto una media di 80 anni.
1:52
(Risate)
1:54
La buona notizia è che di fatto noi nasciamo sorridendo. Utilizzando una tecnologia a ultrasuoni in 3D ora possiamo vedere che i bambini in fase di crescita sembrano sorridere, anche nella pancia. Quando nascono, i bambini continuano a sorridere, inizialmente, prevalentemente durante il sonno. Anche i bambini non vedenti sorridono al suono della voce umana. Sorridere è una delle espressioni umane più basilari e più biologicamente uniformi.
2:20
Negli studi condotti in Papua Nuova Guinea, Paul Ekman, il ricercatore di espressioni facciali più rinomato nel mondo, ha scoperto che anche i membri della tribu Fore, che erano completamente disconnessi della cultura occidentale e conosciuti anche per i loro inusuali rituali di cannibalismo, attribuivano sorrisi a descrizioni di situazioni così come li faremmo io e voi. Quindi dalla Papua Nuova Guinea a Hollywood fino all'arte moderna di Pechino, sorridiamo spesso, e si sorride per esprimere gioia e soddisfazione.
2:56
Quante persone in questa sala sorridono più di 20 volte al giorno? Alzi la mano chi lo fa. Oh, wow. Fuori da questa sala, più di un terzo di noi sorride più di 20 volte al giorno, mentre meno del 14 per cento di noi sorride meno di cinque. Di fatto, coloro che hanno i più fantastici superpoteri sono i bambini che sorridono fino a 400 volte al giorno.
3:22
Vi siete mai chiesti perché stare in compagnia di bambini che sorridono così di frequente vi fa sorridere molto spesso? Uno studio recente all'Università di Uppsala in Svezia ha scoperto che è molto difficile aggrottare le sopracciglia guardando una persona che sorride. Vi chiedete perché? Perché sorridere è contagioso, e sopprime il controllo che abbiamo di solito sui nostri muscoli facciali. Imitare un sorriso e sperimentarlo fisicamente aiuta a capire se il nostro sorriso è vero o falso, così da capire lo stato emotivo di chi sorride.
3:58
In un recente studio sull'imitazione all'Università di Clermont-Ferrand in Francia, è stato chiesto ai soggetti di determinare se un sorriso era falso o reale tenendo una matita in bocca per reprimere i muscoli del sorriso. Senza la matita i soggetti erano giudici eccellenti, ma con la matita in bocca, quando non potevano imitare il sorriso che vedevano, il loro giudizio veniva ostacolato.
4:21
(Risate)
4:23
In complemento alla teoria sull'evoluzione ne "L'Origine della Specie", Charles Darwin ha anche scritto la teoria della reazione ai feedback facciali. Nella sua teoria sostiene che l'atto stesso di sorridere di fatto ci fa stare meglio -- piuttosto che considerare un sorriso come semplice risultato del sentirsi bene. Nel suo studio, Darwin di fatto citava un neurologo Francese, Guillaume Duchenne, che usava stimoli elettrici sui muscoli facciali per indurre e stimolare sorrisi. Per favore, non provate a casa.
4:52
(Risate)
4:54
In uno studio tedesco simile, i ricercatori hanno usato la risonanza magnetica funzionale per misurare l'attività cerebrale prima e dopo iniezioni di Botox per sopprimere i muscoli del sorriso. Le scoperte supportavano la teoria di Darwin mostrando che i feedback facciali modificano i processi neurali dei contenuti emotivi nel cervello in modo da aiutare a sentirci meglio quando sorridiamo. Sorridere stimola il nostro meccanismo di ricompensa del cervello a un livello tale che neppure il cioccolato -- un noto induttore di piacere -- riesce a competere.
5:27
Ricercatori britannici hanno scoperto che un sorriso può generare lo stesso livello di stimolazione cerebrale di 2.000 barrette di cioccolato. (Risate) Aspettate. Lo stesso sudio ha scoperto che sorridere è altrettanto stimolante che ricevere 16.000 sterline in contanti. Sono praticamente 25.000 dollari a sorriso. Non è male. E vedetela in questo modo: 25,000 per 400 -- sono un bel pò di bambini che si sento come Mark Zuckerberg ogni giorno.
6:01
E, contrariamente al cioccolato, sorridere tanto vi fa stare in buona salute. Sorridere può aiutare a ridurre il livello degli ormoni dello stress come il cortisolo, l'adrenalina e la dopamina, ad aumentare il livello degli ormoni che regolano l'umore come l'endorfina e a ridurre nel complesso la pressione sanguigna.
6:19
E non è tutto, sorridere fa una buona impressione agli occhi degli altri. Uno studio recente alla Penn State University ha scoperto che quando si sorride non solo si appare più piacevoli e cortesi, ma di fatto si appare più competenti.
6:36
Quindi quando volete sembrare grandi e competenti, ridurre lo stress o migliorare il vostro matrimonio, o sentirvi come se aveste appena ingoiato una pila di cioccolato di alta qualità -- senza farvi carico delle calorie -- o sentirvi come se aveste appena trovato 25.000 dollari in una vecchia giacca che non indossavate da anni, o quando volete acquisire un superpotere che aiuti voi stessi e tutti coloro che vi circondano a vivere più a lungo, più in salute, più felici, sorridete.
7:05
(Applausi)

Qui la pagina originale
https://www.ted.com/talks/ron_gutman_the_hidden_power_of_smiling

lunedì 28 luglio 2014

La fortuna di Bill Gates ed il continuo e costante miglioramento

In questo video realizzato da Hi Performance, Tony Robbins ci insegna alcune strategie per battere la crisi. Ci svela inoltre una cosa su Bill Gates che pochi conoscono.
Scopriremo perchè e come le decisioni del fondatore di Microsoft hanno cambiato la sua vita e quella di milioni di persone nel mondo ma anche le tecniche universali che possono essere d'aiuto a tutte le aziende in crisi.
Se vuoi fare un regalo a qualcuno che attraversa un momento di difficoltà, o bassa autostima, digli di guardare questo video e lasciare un commento.
E' nel momento delle nostre decisioni che prende forma il nostro destino. Come dice sempre Tony.

 

Se vuoi scoprire come avere un corso gratuito di miglioramento personale via email, segui questo link
http://www.miglioramento.com/p/email-coaching-gratuito.html

giovedì 24 luglio 2014

Un grande regalo da un non-guru del self-improvement

Matteo G.P. Flora non si definisce un guru del self-improvement ma questo video di 90 minuti ed in effetti il lavoro che ha scelto per la sua vita attuale è un altro.
Matteo è un hacker e come tale ha tenuto a donarci una sua esperienza personale che sicuramente merita di essere diffusa a tutti i manager di lingua italiana che non sanno gestire il proprio tempo (e le proprie aziende).

Questo talk è molto informale e rivolto essenzialmente a degli informatici ma merita assolutamente di essere generalizzato perchè le "buone pratiche" esposte sono molto efficaci anche in altri ambiti.

Durante l’ESC di quest’anno ho fatto uno speech un po’ particolare: invece di parlare semplicemente di tecnologia mi sono concentrato su una serie di “cose” che negli anni ho imparato ed utilizzato per la gestione della mia vita e della produttività. Ma anche di spiritualità, trucchi, massime. Ho cercato di condensare in un’oretta e mezza di conversazione la mia visione di una serie di cose della vita.
Non sono un medico, non sono uno psicologo e soprattutto non sono un docente di meditazione e/o di buddhismo. Centinaia di cose in questo video possono essere (e probabilmente sono) sbagliate, fuorvianti, pericolose o imprecise. Vedetela non come la verità, ma come la mia piccola personale dose di verità. Prendetela come spunto per cercare i VOSTRI valori, le VOSTRE metodologie e le VOSTRE credenze. 





Leggi l'articolo sul sito originale e per scaricare le slide della presentazione.

http://mgpf.it/2011/09/29/zenlife-lifehacking-for-hackers.html

E non dimenticare di fare i complimenti a questo grande informatico italiano e di diffondere questo post!!!

Marco Costanzo

martedì 8 luglio 2014

Offerta di lavoro per commerciali e procacciatori in Emilia Romagna

Miglioramento.com è un portale dedicato alla crescita personale. La libertà finanziaria è uno dei requisiti principali per la determinazione di uno sviluppo completo della personalità. Inauguriamo una serie di articoli volti ad aiutare i lettori di miglioramento.com a trovare un lavoro interessante e che permetta loro di esprimere al meglio le proprie capacità relazionali.
Buon miglioramento quotidiano.
Marco Costanzo

Il nostro cliente, primaria società di marketing e informatica, per la costruzione della rete vendita nel settore dei servizi web su tutto il territorio nazionale, nell’ottica di un rafforzamento della propria posizione in Emilia Romagna ci ha incaricati della Ricerca e Selezione di:COMMERCIALI  Senior, COMMERCIALI Junior e PROCACCIATORI D’AFFARI in EMILIA ROMAGNA (un commerciale su ciascuna Provincia, salvo Bologna città)Il candidato ideale ha i seguenti requisiti:Elevate doti relazionaliBuona capacità di pianificazione/organizzazioneAttitudine a lavorare per obiettiviGradita esperienza pregressa come PR/ promoter/ animatore/ venditore/ commerciale/ agenteAutomunitoLa ricerca è attiva su tutte le Province della EMILIA ROMAGNA (un commerciale su ciascuna Provincia, salvo Bologna città).Il compenso offerto dall'Azienda è certamente di interesse anche per candidati già esperienziati nella vendita.Invitiamo gli interessati, ambosessi (L. 903/77), ad inviare il Curriculum Vitae con l'autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi della Legge 196/03, alla casella mail hr@miglioramento.com

martedì 31 dicembre 2013

Mihaly Csikszentimihaly ci racconta il Flow (Esperienza Ottimale)

Sono cresciuto in Europa, e la Seconda Guerra mondiale mi sorprese tra i sette ed i dieci anni. Mi resi conto di come alcuni degli adulti che conoscevo fossero in grado di resistere alle tragedie portate dalla guerra e come alcuni fossero addirittura in grado di condurre una vita normale, appagante, soddisfacente e felice, dopo che il loro lavoro, la loro casa, la loro sicurezza erano stati distrutti dalla guerra. Così iniziai a interessarmi allo studio di quali fattori contribuissero ad una vita degna di essere vissuta. Così provai, da bambino e da ragazzo, a studiare filosofia e ad interessarmi all'arte ed alla religione ed altre discipline che io consideravo come una possibile risposta a questa domanda. Ed alla fine ho scoperto, per caso, la psicologia.
Di fatto, mi trovavo in una stazione sciistica in Svizzera, senza denaro per potermi effettivamente divertire, perché la neve si era sciolta e c'era --- Non avevo soldi per andare al cinema, ma scoprii che al --- Lessi su un quotidiano che era in programma una presentazione tenuta da qualcuno in un locale che avevo visto in centro a Zurigo dove avrebbero parlato di dischi volanti. Così pensai, beh, visto che non posso andare al cinema, almeno posso andare gratis a sentire un discorso sui dischi volanti. E l'uomo che tenne quella lezione serale era molto interessante.  Di fatto, invece di parlare di omini verdi, parlò di come la psiche degli europei fosse stata traumatizzata dalla guerra e di come stessero proiettando dischi volanti nel cielo, come una sorta di -- Parlò di come i mandala dell'antica religione Indù venissero in qualche modo proiettati in cielo in un tentativo di riacquistare un senso di ordine dopo il caos della guerra. E tutto questo mi sembrò particolarmente interessante. Fu così che, dopo questa lezione, iniziai a leggere i suoi libri.Quell'uomo era Carl Jung, il cui nome o lavoro mi erano sconosciuti.
Successivamente arrivai in questa nazione per studiare psicologia, ed iniziai a provare a capire le radici della felicità. Questo è un risultato tipico che in molti hanno presentato e del quale esistono diverse varianti. Questo, ad esempio, mostra che circa il 30% delle personeintervistate negli Stati Uniti a partire dal 1956 dice che la propria vita è molto felice. Questo (risultato) non è variato molto, mentre il reddito personale, in una scala che è stata aggiustata per tenere conto dell'inflazione, è più che raddoppiato, quasi triplicato, in quello stesso periodo. Ma si possono trovare essenzialmente gli stessi risultati, cioé che una volta superato un livello di base che corrisponde più o meno a poco più di 1000 dollari oltre il livello minimo di povertà, gli ncrementi nel benessere materiale non sembrano influenzare la felicità degli individui. E difatti si può constatare che l'assenza di risorse di base, di risorse materiali, contribuisce all'infelicità, mentre un incremento di tali risorse materiali non la fa aumentare.
Pertanto la mia ricerca si è incentrata principalmente su -- dopo aver realizzato che queste realtà effettivamente corrispondevano alla mia esperienza, ho cercato di capire dove, nella vita quotidiana, nelle nostre esperienze normali, ci sentiamo veramente felici. E per cominciare a farlo -- con questi studi, circa 40 anni fa, iniziai ad osservare persone creative, in principio artisti e scienziati e così via, cosa gli facesse credere che valesse la pena passare la loro vita facendo cose per le quali molti di loro non si aspettavano né fama né fortuna, ma che rendevano le loro vite significative e degne di essere vissute.
Questo è stato uno dei maggiori compositori di musica americana begli anni 70. L'intervista era lunga 40 pagine. Ma questo breve estratto è un buon riassunto di ciò che lui disse durante l'intervista. Descrive come si sente quando la composizione sta andando bene. E lo fa descrivendolo come uno stato di estasi.
Ebbene, estasi in greco significava semplicemente "stare a lato di qualcosa."Successivamente divenne essenzialmente un'analogia per uno stato mentale nel quale l'individuo sente che non si trova nella sua ordinaria routine quotidiana. Pertanto, si può considerare l'estasi come un salto in una realtà alternativa. E, se ci si pensa, è interessante notare come, quando si pensa alle civiltà considerate il punto più alto dello sviluppo dell'umanità -- sia essa la civiltà cinese, greca, indù, o i Maya o gli Egizi - quello che noi conosciamo di queste civiltà sono le loro "estasi", non la loro vita quotidiana.Conosciamo i templi che hanno costruito - dove la gente poteva andare per sperimentare una realtà diversa. Conosciamo i circhi, le arene, i teatri -- questi sono i resti delle civiltà (antiche) e questi sono i luoghi dove le persone andavano per sperimentare la vita in una forma più concentrata e più ordinata.
Ebbene, quest'uomo non ha bisogno di andare in un posto come quello, che è anche -- quest'arena, che è costruita come un anfiteatro greco, anch'esso un luogo di estasi. Stiamo prendendo parte ad una realtà che è diversa dalla vita quotidiana alla quale siamo abituati.Ma quest'uomo non ha bisogno di andare fin lì. Ha solamente bisogno di un pezzo di carta dove può buttare giù piccoli segni, e facendo questo, può immaginare suoni che non esistevano prima in quella particolare combinazione. Per cui una volta che raggiunge quel punto dove inizia a creare -- come Jennifer ha fatto nella sua improvvisazione -- una nuova realtà, quello è un momento di estasi. Entra in una realtà differente. Dice anche che questa esperienza è talmente intensa che gli sembra quasi di non esistere. E sembra quasi una sorta di esagerazione romantica. Ma in effetti, il nostro sistema nervoso è incapace di elaborare più di circa 110 bit di informazione al secondo. E per potermi sentire e capire cosa sto dicendo, avete bisogno di circa 60 bit al secondo. Ecco perché non si possono ascoltare più di due persone (alla volta - ndt) Non si possono comprendere più di due persone che parlano contemporaneamente.
Allora, quando un individuo è totalmente assorto in questo processo, estremamente coinvolgente, nel quale si crea qualcosa di nuovo, come fa quest'uomo, non rimane abbastanza attenzione per pensare a come si senta il proprio corpo, o ai propri problemi a casa. Non ci si può nemmeno render conto di aver fame, o essere stanchi. Il nostro corpo scompare, la nostra identità sparisce dalla sua coscienza, perché non abbiamo a disposizione abbastanza attenzione, nessuno di noi, per fare veramente bene qualcosa che richiede molta concentrazione ed allo stesso tempo sentire di esistere. Pertanto l'esistenza è temporaneamente sospesa. Lui dice che sembra che le sue mani si muovano da sole.Ebbene, io potrei guardare le mia mani per settimane, e non proverei nessuno stupore o meraviglia, perché non so comporre.
Per cui quel che ci sta dicendo qui, che in altre parti dell'intervista è che chiaramente questo processo spontaneo che lui descrive può essere compiuto solo da qualcuno di ben allenato e con una tecnica ben sviluppata. Ed è diventata una sorta di verità nello studio della creatività, che non sia possibile creare qualcosa con meno di 10 anni di immersione nella conoscenza tecnica in un particolare campo. Che si tratti di matematica o musica -- ci vuole così tanto per riuscire ad iniziare a cambiare qualcosa in meglio rispetto a ciò che c'era prima. Ebbene, quando questo succede, lui dice che la musica semplicemente scorre.E siccome di tutte queste persone intervistate -- questa è un'intervista di trent'anni fa --così tante hanno descritto questa situazione come un flusso spontaneo ho deciso di chiamare questo tipo di esperienza "esperienza di flow " (o esperienza ottimale - ndt) Ha luogo in diversi ambiti.
Ad esempio, un poeta lo describe come segue. Un mio studente ha intervistato alcuni dei maggiori scrittori e poeti negli Stati Uniti. E descrive gli stessi sentimenti spontanei e senza sforzo che si provano entrando in questo stato di estasi. Questo poeta dice che è come aprire una porta che galleggia in cielo -- decsrizione molto simile a quella che Albert Einstein fece riguardo a come lui immaginava le forze della relatività, quando lottava per provare a capire come funzionassero. Ma succede anche in altre attività. Ad esempio, questa è un'altra studentessa, Susan Jackson, dall'Australia, che ha lavorato con alcuni dei migliori atleti del mondo. Si vede anche qui, in questa descrizione fatta da una pattinatrice olimpica, la stessa essenziale descrizione della fenomenologia dello stato interiore della persona. Non si pensa, funziona automaticamente se si è un tutt'uno la musica, e così via.
Succede anche, di fatto, nel più recente dei miei libri, "Good Business", nel quale ho intervistato alcuni degli amministratori delegati che erano stati descritti dai loro colleghi come persone di successo e molto etiche, molto socialmente responsabili. Potete vedere che queste persone definiscono il successo come qualcosa che aiuta gli altri e, allo stesso tempo, ti fa sentire felice quando lavori a questo qualcosa. E, come dicono tutti questi amministratori delegati responsabili e di successo, non basta una sola di queste qualità per avere succcesso. Se si vuole avere un lavoro di successo e significativo -- Anita Roddick è un'altro amministratore delegato che abbiamo intervistato, fondatrice della catena di cosmetici, The Body Shop, praticamente una sorta di regina dei cosmetici naturali. E' una specie di passione che deriva da fare del proprio meglio ed avere flow mentre si lavora.
Questa è un'interessante citazione di Masaru Ibuka, il quale stava, a quei tempi, fondando la Sony senza alcun denaro, senza prodotti -- non avevano alcun prodotto, non avevano niente, ma avevano un'idea. E l'idea era di creare un posto di lavoro dove gli ingegneripotessero provare la gioia dell'innovazione tecnologica, essere consci della loro missione nella società e lavorare finché ne avessero voglia. Non potrei migliorare questo buon esempio di come l'esperienza ottimale di flow entra nel posto di lavoro.
Ebbene, quando realizziamo degli studi, abbiamo, con altri colleghi sparsi per il mondo,realizzato oltre 8000 interviste -- dai frati domenicani, alle suore cieche, scalatori Himalayani, fino a pastori Navajo -- a cui piace il proprio lavoro. Ed a prescindere dalla cultura, a prescindere dal livello culturale, esistono sette condizioni che sembrano esser presenti quando qualcuno si trova in un'esperienza di flow. C'è una concentrazione che, una volta che diviene intensa, conduce ad un senso di estasi, un senso di chiarezza, si sa esattamente cosa si vuol fare ad ogni determinato momento, e si ottiene una risposta immediata. Si sa che ciò che si deve fare è realizzabile, sebbene difficile. Si perde il senso del tempo che scorre, ci si dimentica di sè e ci si sente parte di qualcosa di più grande.Una volta che queste condizioni si verificano, quello che si sta facendo vale la pena di essere fatto per il gusto di farlo.
Nei nostri studi, rappresentiamo la vita quotidiana delle persone in questo semplice schema. E possiamo effettuare misurazioni estremamente precise, in effetti, perchè diamo in dotazione alle persone dei cercapersone che suonano 10 volte al giorno, ed ogni volta che suonano la persona deve dire cosa sta facendo, come si sente, dove si trova, a cosa pensa. Due delle cose che si misurano sono l'ammontare di sfida che la persona percepisce in quel momento e l'ammontare di abilità che credono di possedere in quel momento. Per cui per ogni persona si può stabilire una media, che è il centro del diagramma. Si tratta del livello medio di sfida ed abilità, che è diverso da quello di chiunque altro. Ma esiste un punto fisso che sarebbe nel mezzo.
Se si sa dove tale punto fisso si trova, è possibile predire con una certa accuratezza quando ci sarà un'esperienza di flow, ossia quando le sfide sono più alte della media e anche le abilità lo saranno. Si può trattare di cose molto diverse da persona a persona, ma per ciascuno, quel canale di flow, quell'area, lì, si troverà quando si sta facendo quello che si ama fare -- suonare il piano, probabilmente, essere col migliore amico, forse lavorare, se lavorare è per te un'esperienza ottimale. Poi le altre aree diventano sempre meno positive.
L'eccitazione è (uno stato) positivo, perché si è sotto sfida. Le nostre abillità non sono sviluppate come dovrebbero, ma ci possiamo muovere in un'esperienza di flow abbastanza facilmente semplicemente sviluppando un pò di più le nostre abilità. Per cui, l'eccitazione è l'area dove le persone imparano di più, perchè è lì che sono spinte al di fuori della loro zona di benessere e, per poter entrare -- tornando allo stato di flow-- devono sviluppare abilità superiori. Anche il controllo è una buona zona dove trovarsi perchè ci si trova bene, a proprio agio, ma non molto eccitati. L'attività non è più molto stimolante. Se si vuole arrivare ad una situazione di flow, da una situazione di controllo, si devono aumentare le sfide. Per cui quelle due sono aree ideali e complementari dalle quali è facile spostarsi verso una situazione di flow.
Le altre combinazioni di sfida e abilità diventano progressivamente meno ottimali. La zona di relax va bene - ci si sente ancora a posto - L'area di noia inizia ad essere un pò avversa, negativa mentre l'apatia è molto negativa -- la persona sente che non sta facendo niente,non usa le proprie abilità e non c'è sfida. Sfortunatamente, molte persone si trovano in una situazione di apatia. Il contributo maggiore a tale situazione è guardare la televisione, il successivo è stare in bagno, seduti. Anche se a volte mentre si guarda la televisione dal 7 all'8% delle volte si può sperimentare un'esperenza di flow, ma questo accade quando si scgelie di guardare un programma che si vuole realmente guardare e si riceve poi una risposta di feedback.
Per cui la domanda a cui stiamo cercando di dare una risposta -- e sono già fuori tempo massimo -- è come riuscire a passare una quantitè sempre maggiore di vita quotidiana in quell'esperienza di flow. Ed è questo il tipo di sfida che stiamo cercando di comprendere.Alcune persone sanno spontaneamente come creare il flow, senza alcun consiglio, ma molte persone sfortunatamente non lo sanno. E questo è, in qualche modo, il nostro mandato. OK.
Grazie
(Applauso)

Buon fine anno.
Marco Costanzo


venerdì 29 novembre 2013

Il viaggio interiore di Tiziano terzani





Una simpatica intervista a Tiziano Terzani che risale al 2002.
Colpisce la naturalezza e la semplicità di questo straordinario uomo, il suo grande amore per la vita e la natura. Le sue parole incoraggiano a guardare la vita con più umiltà.

Fu con Socrate che l'indagine del Mondo cominciò a diventare introflessa. Il "conosci te stesso" è un monito che è stato interpretato variamente, di non agevole comprensione, un'esortazione che suscitò tante ma spesso superficiali incondizionate adesioni e pure un irritato commento di Albert Camus. Egli si chiede se sia possibile la conoscenza, vera e profonda. La sua risposta è senz'altro negativa. "Il conosci te stesso di Socrate ha il medesimo valore del sii virtuoso dei nostri confessionali: allo stesso tempo che una nostalgia rivela anche un'ignoranza". Camus cita anche il filosofo tedesco Jaspers: "Questa limitazione mi conduce a me stesso, là dove non mi ritraggo più dietro un punto di vista obiettivo che riesco soltanto a rappresentare, là dove né io stesso né l'esistenza altrui possono ormai divenire un oggetto per me".
Conoscere sé stessi può significare riscoprire una natura sub-lime, dove tale sub-limità è duplice, celestiale ed infera. Sub limen, sotto la soglia della coscienza, vedremo baluginare una luce divina, primigenia, ma tra le ombre divoranti della notte più nera. Sarebbe improvvido ignorare il male che alberga nell'uomo, forse anche come influsso di agenti esterni (Basilide docet) e pensare che il percorso verso noi stessi sia una strada diritta, piana ed ombreggiata da alberi frondosi e verdeggianti.
Edipo conobbe sé stesso, l'uomo che veramente era: sarebbe stato meglio per lui ignorare! D'altronde il 666 è numero d'uomo.
Chi dunque ha il coraggio per affrontare questa avventura che certamente lo condurrà verso dimensioni dove l'Anima si espande, ricongiungendosi al Principio, dove il silenzio interiore diventa melodia, dovrebbe sapere che lo attende al varco il Guardiano della soglia. Si armi dunque di una spada per intraprendere un cammino emozionante, ma irto di ostacoli. La meta è la Vita, misterioso affioramento dalla misteriosa energia. Ne vale senz'altro la pena, ma non so quanto giovino a tale conseguimento artifici, tecniche, metodi. Ognuno scelga la via che sente più confacente alla sua natura, puntando sulla qualità. E' più giovevole un minuto intenso di ascolto dell'Essere che un corso di mille ore per apprendere tecniche di meditazione.
Certamente è imperativo tener desta la coscienza per evitare che il bombardamento mediatico, elettromagnetico, (siamo, in parte, esseri elettromagnetici), sottile etc. distrugga l'identità di ognuno di noi. In questo caso alcune tecniche saranno utili, ma sempre ancorate all'amore per la verità che è il rimedio per eccellenza.
Inoltre, sebbene non sia facile coniugare la prassi con il ritorno a sé stessi, anzi col tentativo di trascendimento della propria natura caduca per riscoprire una sintonia con l'essere atemporale ed aspaziale, non credo si possano trascurare né l'azione né l'informazione.
A mio parere, quindi coglie nel segno Francesco Lamendola, quando, nell'articolo intitolato Il paese della felicità è un luogo dove il male non esiste?, chiosa: "Nella nostra attuale condizione, non ci viene domandato di cancellare il male dal mondo, ma di combatterlo per quanto possibile e, per quanto eccede le nostre forze, di accettarlo e trasformarlo in qualche cosa di diverso, che ci purifichi da una parte delle nostre imperfezioni e ci renda un poco migliori".
Il male dunque (naturale, morale, ontologico) è imprescindibile: anche la conoscenza di noi stessi potrà riservarci qualche brutta sorpresa.