venerdì 29 novembre 2013

Il viaggio interiore di Tiziano terzani





Una simpatica intervista a Tiziano Terzani che risale al 2002.
Colpisce la naturalezza e la semplicità di questo straordinario uomo, il suo grande amore per la vita e la natura. Le sue parole incoraggiano a guardare la vita con più umiltà.

Fu con Socrate che l'indagine del Mondo cominciò a diventare introflessa. Il "conosci te stesso" è un monito che è stato interpretato variamente, di non agevole comprensione, un'esortazione che suscitò tante ma spesso superficiali incondizionate adesioni e pure un irritato commento di Albert Camus. Egli si chiede se sia possibile la conoscenza, vera e profonda. La sua risposta è senz'altro negativa. "Il conosci te stesso di Socrate ha il medesimo valore del sii virtuoso dei nostri confessionali: allo stesso tempo che una nostalgia rivela anche un'ignoranza". Camus cita anche il filosofo tedesco Jaspers: "Questa limitazione mi conduce a me stesso, là dove non mi ritraggo più dietro un punto di vista obiettivo che riesco soltanto a rappresentare, là dove né io stesso né l'esistenza altrui possono ormai divenire un oggetto per me".
Conoscere sé stessi può significare riscoprire una natura sub-lime, dove tale sub-limità è duplice, celestiale ed infera. Sub limen, sotto la soglia della coscienza, vedremo baluginare una luce divina, primigenia, ma tra le ombre divoranti della notte più nera. Sarebbe improvvido ignorare il male che alberga nell'uomo, forse anche come influsso di agenti esterni (Basilide docet) e pensare che il percorso verso noi stessi sia una strada diritta, piana ed ombreggiata da alberi frondosi e verdeggianti.
Edipo conobbe sé stesso, l'uomo che veramente era: sarebbe stato meglio per lui ignorare! D'altronde il 666 è numero d'uomo.
Chi dunque ha il coraggio per affrontare questa avventura che certamente lo condurrà verso dimensioni dove l'Anima si espande, ricongiungendosi al Principio, dove il silenzio interiore diventa melodia, dovrebbe sapere che lo attende al varco il Guardiano della soglia. Si armi dunque di una spada per intraprendere un cammino emozionante, ma irto di ostacoli. La meta è la Vita, misterioso affioramento dalla misteriosa energia. Ne vale senz'altro la pena, ma non so quanto giovino a tale conseguimento artifici, tecniche, metodi. Ognuno scelga la via che sente più confacente alla sua natura, puntando sulla qualità. E' più giovevole un minuto intenso di ascolto dell'Essere che un corso di mille ore per apprendere tecniche di meditazione.
Certamente è imperativo tener desta la coscienza per evitare che il bombardamento mediatico, elettromagnetico, (siamo, in parte, esseri elettromagnetici), sottile etc. distrugga l'identità di ognuno di noi. In questo caso alcune tecniche saranno utili, ma sempre ancorate all'amore per la verità che è il rimedio per eccellenza.
Inoltre, sebbene non sia facile coniugare la prassi con il ritorno a sé stessi, anzi col tentativo di trascendimento della propria natura caduca per riscoprire una sintonia con l'essere atemporale ed aspaziale, non credo si possano trascurare né l'azione né l'informazione.
A mio parere, quindi coglie nel segno Francesco Lamendola, quando, nell'articolo intitolato Il paese della felicità è un luogo dove il male non esiste?, chiosa: "Nella nostra attuale condizione, non ci viene domandato di cancellare il male dal mondo, ma di combatterlo per quanto possibile e, per quanto eccede le nostre forze, di accettarlo e trasformarlo in qualche cosa di diverso, che ci purifichi da una parte delle nostre imperfezioni e ci renda un poco migliori".
Il male dunque (naturale, morale, ontologico) è imprescindibile: anche la conoscenza di noi stessi potrà riservarci qualche brutta sorpresa.

giovedì 28 novembre 2013

Una bellissima lezione sul cambiamento di Giorgio Nardone

Come affrontare la resistenza al cambiamento in modo strategico.
Fonte video: NWG

Giorgio Nardone, fondatore insieme a Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica, è direttore della Scuola di comunicazione e Problem Solving strategico, della Scuola di Psicoterapia breve strategica di Arezzo e docente di tecnica di psicoterapia breve. Autore di numerose opere tradotte in molte lingue, dirige per Ponte alle Grazie la collana dei saggi di Terapia in tempi brevi.






 Marco Costanzo Kaizen Business Coach. Ha coniato il termine “digireale” per indicare tutti quei mondi generati da uno strato di atomi ed uno strato di bit. Crede fermamente nella capacità degli uomini di migliorarsi continuamente e che occorra vivere sempre alla massima espressione. Maggiori informazioni qui http://about.me/marcocostanzo

domenica 3 novembre 2013

Tony Robbins: Perchè facciamo quello che facciamo

Sottotitoli in italiano (Applausi) Grazie. Devo dire che mi sento eccitato e messo alla prova. Sono entusiasta perché ho la possibilità di dare qualcosa in cambio. Mi sento messo alla prova perché, in genere, il seminario più corto che tengo dura 50 ore. (Risate) Non sto esagerando. Faccio i fine settimana, e quello che faccio -- ovviamente faccio anche molto di più di questo life coaching ma mi piace essere proprio dentro i fatti. Quindi, come avete imparato il linguaggio? Non lo avete imparato semplicemente imparando le regole, vi siete immersi in esso e lo avete usato così spesso, da farlo diventare realtà. E la ragione per cui sono qui, a parte il fatto che sono un pazzo patentato, è che sono davvero nella posizione -- non sono qui per motivarvi, ovviamente; non ne avete bisogno. Ma il più delle volte la gente pensa che io faccia proprio questo, ed è assolutamente la cosa più distante da ciò che faccio in realtà. Quello che accade però, è che le persone mi dicono "Non ho bisogno di nessuna motivazione." E io dico, "Bene, è interessante, perché non è quello che faccio". Io sono l'uomo dei "perché". Voglio sapere perché fate quello che fate. Qual è il motivo delle vostre azioni? Che cos'è che guida la vostra vita oggi? Non 10 anni fa. Oppure state ancora seguendo gli stessi modelli? Perché io credo che la forza interiore che ci guida, quando è attivata, sia la cosa più importante del mondo. Sono qui, perché credo che l'emozione sia ciò che dà forza alla vita. Tutti noi qui abbiamo grandi menti. No? Molti di noi qui, hanno grandi menti, giusto? Non saprei che dire in merito ad altre categorie, ma noi tutti sappiamo come si fa a pensare. E grazie alle nostre menti possiamo razionalizzare tutto. Possiamo far accadere qualunque cosa. Possiamo -- sono d'accordo con quanto è stato detto qualche giorno fa, sull'idea che la gente lavori nel proprio interesse. Ma tutti noi sappiamo che questa a volte è una stronzata. Non facciamo i nostri interessi tutto il tempo, perché quando entrano in gioco le emozioni, le nostre rotelle inziano a girare fuori posto. Ed così è bello per noi pensare da intellettuali a come è la vita nel mondo, e in modo particolare chi tra noi è più intelligente della media, può farsi questo giochino in testa da solo. Ma voglio davvero sapere cosa vi guida. E probabilmente, ciò che vorrei invitarvi a fare prima della fine di questa breve conferenza, è guardare a dove siete oggi, per due ragioni. La prima: è che possiate contribuire di più. E la seconda, che speriamo, possiamo non solo capire meglio le altre persone, ma, magari, apprezzarle di più, e creare il tipo di relazioni che possano fermare alcune delle sfide che ci troviamo ad affrontare oggi nella nostra società. Si stanno solo ingigantendo a causa della tecnologia che ci connette gli uni agli altri perché ci sta facendo intersecare. E quella intersezione non sempre crea il punto di vista del "tutti ora comprendono tutti, e tutti apprezzano tutti." Quindi, sono stato ossessionato per 30 anni, e la mia ossessione è stata "Cosa fa la differenza nella qualità della vita che le persone vivono? Cosa fa la differenza nelle loro prestazioni?" Perché questo è il motivo per il quale vengo assunto. Devo dare il risultato ora. Questo è quello che ho fatto per 30 anni. Ricevo la telefonata quando il tal atleta si sta spegnendo sulle televisioni nazionali, e sono indietro di 5 bracciate e non riescono a rimettersi in corsa. E devo fare qualcosa subito per ottenere il risultato o non servirà a nulla. Ricevo la telefonata quando un bambino sta per suicidarsi, e devo fare qualcosa subito. E in 29 anni -- sono veramente grato di poter dire che non ho mai perso nessuno in 29 anni. Non significa che non accadrà un giorno. Ma ancora non è successo, e la ragione sta nella comprensione di questi bisogni umani di cui vi voglio parlare. Quindi, quando ricevo queste chiamate sulle prestazioni, è una cosa. Come si realizza un cambiamento? Ma cerco anche di capire che cosa è che permette a quella persona di dare il suo contributo di fare qualcosa oltre sé stessi. Quindi probabilmente la vera domanda è, sapete, guardo alla vita e dico che ci sono 2 lezioni fondamentali. Una è che esiste una scienza del successo, e quasi ogni essere vivente ne è un maestro ad alto livello. Si tratta di "come si afferra l'invisibile per renderlo visibile", giusto? Come si prendono sogni e li si fa diventare realtà? Che si tratti del vostro lavoro, del vostro contributo alla società, del denaro -- qualunque cosa sia per voi -- il vostro corpo, la vostra famiglia. Ma l'altra lezione di vita che raramente sappiamo imparare è l'arte dell'essere appagati. Perché la scienza è facile, giusto? Conosciamo le regole. Si scrive il codice. Lo seguiamo -- e ottieniamo il risultato. Una volta che conosciamo il gioco semplicemente, alziamo la posta in gioco, non è così? Ma quando si tratta di appagamento, quella è un'arte. E la ragione è che riguarda la riconoscenza e riguarda il contributo. Si può sentire così tanto soltanto da soli. E quindi, ho condotto un laboratorio interessante per cercare di rispondere alla domanda, alla vera domanda, che sarebbe qual è la differenza nella vita di qualcuno se guardate a qualcuno come quelle persone alle quali avete dato tutto? Come tutte le risorse di cui dicono di aver bisogno. Non gli avete comprato un computer da 100 dollari, gli avete comprato il miglior computer. Gli avete dato amore, gli avete dato gioia. Eravate lì per confortarli. E quelle persone spesso -- e ne coonoscete alcune, ne sono sicuro -- che nonostante tutto questo amore, istruzione, denaro, ed esperienze, passano il resto della loro vita entrando e uscendo dalla riabilitazione. E poi incontrate persone che hanno passato sofferenze terribili -- che sono state abusate psicologicamente, sessualmente, spiritualmente ed emozionalmente e non sempre, ma spesso, diventano alcune delle persone che danno il maggiore contributo alla società. Perciò, la domanda che dovremmo davvero rivolgere a noi stessi è, che cos'è? Cos'è che ci forma? E viviamo nella cultura della terapia. Molti di noi non la fanno, ma la nostra è una cultura della terapia. E con questo voglio dire che la mentalità è quella del "noi siamo il nostro passato". E tutti in questa stanza-- altrimenti non sareste qui se avete fatto vostra questa teoria -- ma la -- gran parte della società è convinta che sia la biografia a fare il destino. Il passato è uguale al futuro. E di sicuro lo sarà se vivete lì. Ma ciò che le persone in questa stanza sanno, ed quello che dobbiamo ricordarci, però -- perché si può conoscere qualcosa intellettualmente, si può sapere cosa fare e poi non usarla, non applicarla. Perciò dobbiamo davvero ricordarci che decidere è il potere fondamentale. Si tratta proprio di questo. Ora, quando chiedete alle persone, avete mai fallito nel raggiungere qualcosa? Quanti hanno mai fallito nel raggiungere qualcosa di significativo nella propria vita? Dite, "Sì". Spettatori: Sì TR: Grazie per la partecipazione ad un così alto livello. (Risate) Ma se chiedete alle persone, perché non avete ottenuto qualcosa? Qualcuno che lavora per voi , per esempio, o un partner, o persino voi stessi. Quando fallite nel raggiungere un obiettivo, quale motivazione danno le persone per i loro fallimenti? Cosa vi dicono? Non ho -- non ne sapevo abbastanza, non avevo le -- conoscenze. Non avevo i -- soldi. Non avevo il -- tempo. Non avevo la -- tecnologia. Sapete, non avevo il manager giusto. Non avevo ... Al Gore: Corte Suprema. (Risate) TR: E -- (Applausi) e -- (Applausi) -- cosa hanno tutti questi in comune, inclusa la Corte Suprema? (Risate) Sono una scusa per la mancanza di risorse, che può anche essere accurata. Potreste non avere i soldi, la Corte Suprema, ma non è quello il fattore definitivo. (Applausi) E correggetemi se sbaglio. Il fattore definitivo non sono mai la risorse, casomai è la pienezza di risorse. E quello che intendo specificamente, piuttosto che solo una frase ad effetto, è che se avete le emozioni, emozioni umane, qualcosa che ho sperimentato da voi due giorni fa ad un livello così profondo che non avevo mai provato prima, e se aveste comunicato con quelle emozioni credo che li avreste fatti neri ed avreste vinto. (Applausi) Ma è facile per me dirgli cosa dovrebbe fare. (Risate) Idiota, Robbins. Ma so che quando abbiamo visto il dibattito a quel tempo, c'erano emozioni che hanno bloccato l'abilità delle persone di accedere all'intelletto di quest'uomo e alla sue capacità. E il modo in cui questo ha influenzato delle persone quel giorno -- perché conosco persone che volevano votarti ma non l'hanno fatto, ed ero arrabbiato. Ma c'era -- l'emozione c'era. Quanti sanno di cosa sto parlando? Dite, "Sì" Pubblico: Sì. Quindi, l'emozione è questo. E se abbiamo la giusta emozione, possiamo fare qualunque cosa. Possiamo farcela. Se siete abbastanza creativi, scherzosi, divertenti, potete arrivare a chiunque? Sì o no? Pubblico: Sì. TR: Se non avete i soldi, ma siete abbastanza creativi e determinati, troverete la strada. Quindi questa è la risorsa più importante. Ma questa non è la storia che le persone ci raccontano, giusto? La storia che ci raccontano è fatta di tante storie diverse. Ci dicono che non abbiamo le risorse, ma in definitiva, se guardate qui -- rovesciatelo, se voleste -- loro dicono, quali sono tutte le ragioni per cui non ce l'hanno fatta? Il prossimo per favore. Ha rotto il mio schema, quel figlio di puttana. (Risate) Ma apprezzo l'entusiasmo, davvero. (Risate) Cosa determina le vostre risorse? Abbiamo detto che le decisioni danno forma al destino, che è il mio nodo cruciale qui. Se le decisioni definiscono il destino, ciò che lo determina sono tre decisioni. Su cosa vi volete concentrare? Ora, dovete decidere su cosa volete concentrarvi. In questo istante, consciamente o inconsciamente. Nel momento in cui decidete di concentrarvi su qualcosa dovete dargli un significato, e qualunque esso sia, produce un'emozione. E' la fine o l'inizio? Dio mi sta punendo o premiando? O è solo un lancio di dadi? Un' emozione, quindi, crea quello che faremo o l'azione. Quindi, pensate alla vostra vita. Le decisioni che hanno determinato il vostro destino. E questo è veramente pesante, ma negli ultimi 5 o 10 anni, 15 anni, ci sono state alcune delle decisioni che avete preso che se fossero state diverse, la vostra vita sarebbe completamente diversa? Quanti possono pensarci? Onestamente, mingliore o peggiore? Dite "Sì". Pubblico: Sì. TR: Quindi in fondo, forse era il posto in cui andare a lavorare, e avete incontrato lì l'amore della vostra vita. O forse una decisione importante per la carriera. Conosco I geni di google che ho visto qui -- Voglio dire, capisco che la loro decisione era quella di vendere la loro tecnologia innanzitutto. Cosa sarebbe successo se avessero deciso in contrasto con la loro cultura? Come sarebe stato il mondo? Come sarebbero cambiate le loro vite? Il loro impatto? La storia del mondo è fatta da queste decisioni. Quando una donna si alza e dice "No, non voglio andare in fondo all'autobus", non ha solo condizionato la sua vita. Quella decisione ha condizionato la nostra cultura. O qualcuno in piedi davanti ad un carro armato. O in una posizione come Lance Armstrong, e qualcuno ti dice: "Hai un cancro ai testicoli". Questo è particolarmente duro per ogni uomo, soprattutto per un ciclista. (Risate) Ce l'hai nel cervello; ce l'hai nei polmoni. Ma su cosa ha deciso di concentrarsi? Diversamente da molti altri. Cosa ha significato? Non era la fine, era l'inzio. Cosa farò? Ha iniziato ed ha vinto sette campionati che non aveva mai vinto prima del cancro, perché ha avuto un allenamento emozionale, forza psicologica. Questo fa la differenza negli esseri umani che ho visto nei tre milioni di persone che ho avuto intorno. Perché di questo tratta il mio laboratorio. Ho avuto 3 milioni di persone da 80 Paesi differenti con cui ho avuto la fortuna di interagire negli ultimi 29 anni. E dopo un po', gli schemi diventano ovvii. Capite che Sud America ed Africa possono essere connessi in un certo modo, giusto? Altre persone dicono, "Ma è ridicolo." E' semplice. Quindi, cosa ha formato Lance? Cosa forma voi? Due forze invisibili. Molto velocemente. Uno: lo stato. Tutti abbiamo avuto tempo. Così se avete avuto tempo avete fatto qualcosa, e dopo che lo avete fatto vi siete detti, non posso credere di averlo detto, non posso credere di averlo fatto, è stata una cosa così stupida -- a chi è successo? Dite "Sì". Pubblico: Sì TR: Avete mai fatto qualcosa, e dopo averla fatta, vi siete detti "Sono stato io!" (Risate) Giusto? Non era la vostra abilità, era il vostro stato mentale. Il vostro modello del mondo è quello che vi forma a lungo termine. Il vostro modello del mondo è il filtro. Questo è quello che ci definisce. Questo è quello che fa prendere decisioni alle persone. Quando vogliamo influenzare qualcuno, dobbiamo sapere cosa lo sta già influenzando. E secondo me consta di tre parti. Primo, quale è il vostro obiettivo? Cosa state cercando? Il che, io credo -- non sono i vostri desideri. Potete realizzare i vostri desideri e i vostri obiettivi. Quanti di voi hanno mai avuto un obiettivo o un desiderio e hanno pensato, è tutto qui? A quanti di voi è successo? Dite "Sì". Spettatori: Sì. TR: Quindi, sono bisogni quelli che abbiamo. Credo che l'uomo abbia sei bisogni. Secondo, una volta che sapete qual è l'obiettivo che vi guida e lo scoprite ed è la verità -- non lo create, lo scoprite -- allora trovate la vostra mappa: quale sistema di credenze vi sta dicendo come soddisfare quei bisogni. Alcune persone pensano che il modo per soddisfare questi bisogni sia distruggere il mondo, per altre è costruire qualcosa, creare qualcosa, amare qualcuno. E poi c'è il carburante da scegliere. Qiindi, molto velocemente, sei bisogni. Lasciatemi dire quali sono. Primo: la certezza. Ora, questi non sono obiettivi o desideri, questi sono universali. Ognuno di noi ha bisogno della certezza di poter evitare la sofferenza e riuscire almeno a vivere comodamente. Ora, come ci arrivate? Controllando tutti? Sviluppando una capacità? Lasciando perdere? Fumando una sigaretta? A se diventate completamente certi, ironicamente, anche se tutti abbiamo bisogno di questo -- come, ad esempio, se non foste certi della vostra salute, di quella dei vostri figli, o del denaro, non ci pensate molto. Se non siete sicuri che il tetto reggerà, non ascolterete nessuno. Ma, mentre andiamo alla ricerca della certezza in modo diverso, se ottenessimo la certezza assoluta, cosa otterremmo? Come vi sentite quando siete certi? Cosa succederà? Quando succederà? Come succederà? Come vi sentireste? Annoiati a morte. Così, Dio, nella sua infinita saggezza, (Risate) ci ha dato un secondo bisogno, che è l'incertezza. Abbiamo bisogno di varietà, di sorpresa Quanti di voi amano le soprese? Dite "Sì" Pubblico: Sì. TR: Stronzate. Vi piacciono le sorprese che volete. (Risate) Quelle che non volete le chiamate problemi, ma ne avete bisogno. Quindi, la varietà è importante. Avete mai noleggiato un video o un film che avevate già visto? Chi l'ha fatto? Su, fatevi una vita! (Risate) Ok. Perché lo fate? Siete sicuri che è bello perché l'avete già letto, già visto, ma state sperando che sia passato abbastanza tempo da esservene dimenticati, che ci sia varietà. Terzo bisogno umano -- importanza. Tutti abbiamo bisogno di sentirci importanti, speciali, unici. Ci si può sentire così facendo più soldi. Ci si può sentite così essendo più spirituali. Ci si può sentire così mettendoci in una situazione in cui ci si fanno tatuaggi e piercing in posti che la gente non vuole sapere. Si fa qualunque cosa. Il modo più veloce per riuscirci, se non si hanno le spalle coperte, se non si hanno cultura, valori e risorse, o pienezza di risorse, è la violenza. Se vi puntate una pistola alla testa e io vivo nelle vicinanze, all'improvviso divento importante. Da zero a 10. Quanto? 10. Quanto sono sicuro che mi risponderete? 10. Quanto sono insicuro? Chi sa cosa succederà? E' quasi eccitante. Come arrampicarsi in una grotta e fare tutte quelle cose che sono necessarie per arrivarci. Il massimo della varietà e dell'incertezza. Ed è importante, non è vero? Quindi volete rischiare la vostra vita per farlo. Questo è il motivo per cui la violenza c'è sempre stata e sempre ci sarà a meno che non cambiamo profondamente come specie. Quindi, potete arrivare all'importanza in un milione di modi, ma per essere importanti, dovete essere unici e diversi. Ed ecco di cosa abbiamo davvero bisogno: relazioni e amore -- il quarto bisogno. Tutti noi li vogliamo. Molte persone si sistemano per avere una relazione perché l'amore fa troppa paura. Non si vuole essere feriti. Chi, tra di voi, non è mai stato ferito all'interno di una relazione? Dite "Sì" (Risate) Se non alzate la mano, avrete di sicuro avuto altre disgrazie, dai! (Risate) E di sicuro verrete feriti ancora. Non siete contenti di essere venuti a questa visita positiva? (Risate) Ma ecco la verità -- ne abbiamo bisogno. Possiamo farlo attraverso l'intimità, attraverso l'amicizia, la preghiera, camminando in mezzo alla natura. Se niente dovesse funzionare per voi, prendetevi un cane. Non un gatto. Un cane, perché se ve ne andate per due minuti, è come se foste stati via per sei mesi quando invece riapparite dopo 5 minuti, vero? (Risate) Bene, ogni essere umano trova il modo di andare incontro questi primi 4 bisogni. Anche se mentite a voi stessi, avete bisogno di avere personalità dissociate. Ma gli ultimi due bisogni -- i primi 4 bisogni si chiamano bisogni della personalità, è così che li chiamo -- gli ultimi due sono i bisogni dello spirito. E tra questi rientra l'appagamento. Non sarete appagati dai primi quattro. Troverete un modo -- fumare, bere, o qualunque altra cosa -- per soddisfare i primi quattro, ma per gli ultimi due -- numero cinque: dovete crescere. Tutti sappiamo la risposta qui. Se non cresci, sei cosa? Se una realazione non cresce, se gli affari non crescono, se noi non cresciamo, non importa quanti soldi abbiamo, quanti amici abbiamo, quante persone ci amano, ci sentiamo uno schifo. E la ragione per cui cresciamo, credo, è che possiamo dare qualcosa che abbia valore. Perché il sesto bisogno è quello di dare un contributo che vada oltre noi stessi. Perché noi tutti sappiamo, per quanto sembri banale, che il segreto del vivere sta nel dare. Tutti sappiamo che la vita non si basa sull'io ma sul "noi". Questa cultura lo sa. Questa stanza lo sa. Ed è eccitante. Quando vedete Nicholas qui sopra parlare del suo computer da 100 dollari, la cosa più passionale ed eccitante è che qui c'è un genio, ma lo stanno chiamando ora. Potete percepire la differenza che c'è in lui ed è bello. E quella chiamata può toccare anche altra gente. Nella mia vita, la mia vita è stata toccata perché quando avevo 11 anni nel giorno del ringraziamento: niente soldi, niente cibo. E non stavamo morendo di fame, ma mio padre aveva incasinato tutto. Mia madre gli faceva capire quanto lui avesse incasinato tutto. E qualcuno suonò alla porta consegnando del cibo. Mio padre prese tre decisioni. So quali furono, brevemente. Si concentrò su: "Questa è carità. Cosa significa? Sono senza parole, cosa devo fare? Lascio la mia famiglia". Cosa che fece. Quel momento fu una delle esperienze esperienze della mia vita. Le mie tre decisioni mi hanno fatto percorrere un cammino diverso. Mi sono detto, "Concentrati sul 'C'è da mangiare' " -- che concetto, eh? (Risate) Numero due -- ma questo è ciò che mi ha cambiato la vita, questo è ciò che mi ha formato come essere umano --"Il regalo di qualcuno, che non so nemmeno chi sia". Mio padre diceva sempre: "Non frega niente a nessuno". E all'improvviso, qualcuno che non conosco, non ci stanno chiedendo niente in cambio, ci stanno semplicemente dando da mangiare, vegliano su di noi. Questo fatto mi fece credere a questo: "Cosa significa che agli estranei importa?", e ciò che mi ha portato a decidere è che se gli estranei si preoccupano per me e la mia famiglia, io mi preoccupo per loro. Cosa farò? Farò qualcosa che farà la differenza. Così, quando avevo 17 anni, sono uscito nel giorno del ringraziamento. E' stato il mio obiettivo per anni, quello di avere abbastanza denaro da sfamare due famiglie. La cosa più divertente che abbia mai fatto in vita mia, la più commovente. L'anno dopo lo feci per 4 famiglie. E non dissi a nessuno quello che stavo facendo. L'anno successivo 8. Non lo facevo per guadagnare punti, ma dopo 8, ho pensato, accidenti, potrei farmi aiutare. (Risate) Così, abbastanza sicuro, sono uscito e cosa ho fatto? Ho coinvolto i miei amici e ho avviato delle compagnie e quando sono arrivato ad avere 11 compagnie, ho costruito la fondazione. Ora, 18 anni dopo, sono fiero di potervi dire che l'anno scorso abbiamo sfamato 2 milioni di persone in 35 Paesi attraverso la nostra fondazione, e il tutto nel periodo delle feste: Il Ringraziamento, Natale -- (Applausi) -- in diversi Paesei del mondo. E' stato fantastico. (Applausi) Grazie. (Applausi) Quindi, non ve lo dico per vantarmene, ma perché sono fiero degli esserei umani, perché sono entusiasti di dare il loro contributo una volta che hanno avuto modo di sperimentarlo, non soltanto di parlarne. Quindi, in definitiva -- e sono quasi fuori tempo massimo -- l'obiettivo che vi forma -- ed ecco quello che è diverso per le persone. Abbiamo tutti gli stessi bisogni, ma siete dei fanatici della certezza? E' questa la cosa più importante, o l'incertezza? Quest'uomo qui, non poteva essere un fanatico della certezza o non avrebbe scalato quelle grotte. Siete guidati dal significato o dall'amore? Tutti noi abbiamo bisogno di ognuno dei sei bisogni, ma qualunque sia il sistema che vi guida, vi porta in una direzione diversa. E non appena vi muovete in una direzione, avete la vostra destinazione o destino. Il secondo pezzo è la mappa. Pensatela come il sistema operativo che vi dice come arrivare. E la mappa di molte persone è: "Salverò vite anche se dovessi morire per altre persone", e sono i vigili del fuoco. La mappa di qualcunaltro è "Uccidero della gente per farlo". Provano a soddisfare gli stessi bisogni del significato, vero? Vogliono onorare Dio o la loro famiglia, ma hanno una mappa diversa. E ci sono sette valori differenti. Non posso enumerarli tutti perché sono arrivato alla fine. L'ultimo è l'emozione. Direi che una delle parti della mappa è come il tempo. Qualcuno pensa che 100 anni siano un periodo molto lungo. Per altri lo sono 3 secondi, che poi è quello che mi rimane. (Risate) E l'ultima che ho già menzionato, spetta a voi. Se avete un obiettivo e avete una mappa, e diciamo -- che non posso usare Google perché i Mac mi piacciono di più, e loro non hanno ancora fatto una versione che vada bene per i Mac -- quindi se state usando MapQuest --quanti di voi hanno fatto l'errore madornale di usare MapQuest qualche volta? (Risate) Lo usate e non arrivate da nessuna parte. Bene, immaginate se le vostre convinzioni vi garantissero che non potrete mai arrivare dove volete aarrivare? (Risate) L'ultima cosa è l'emozione. Ora, ecco cosa vi dirò sull'emozione. Ci sono 6.000 emozioni per le quali la lingua inglese ha delle parole, il che le rende soltanto una rappresentazione linguistica, giusto? che cambia a seconda della lingua in questione. Ma se le vostre emozioni dominanti -- se avessi più tempo, ho 20.000 persone o mille, e gli faccio mettere per iscritto tutte le emozioni di cui fanno esperienza solitamente in una settimana. E gli do tutto il tempo di cui hanno bisogno. E da un lato scrivono le emozioni che danno potere, dall'altro quelle che non lo danno. Indovinate quante emozioni sperimentano le persone? Meno di 12. E la metà di quelle li fanno sentire uno schifo. Quindi ne hanno 5 o 6. Dannati buoni sentimenti, vero? E' come se si sentissero "felici, felici, eccitati, oh merda, frustrati, frustrati,sopraffatti, depressi". Quanti di voi conoscono qualcuno che, qualunque cosa accada trova sempre il modo di arrabbiarsi? Quanti conoscono persone così? (Risate) O, qualunque cosa accada, trovano sempre il modo di essere felici o eccitati. Quanti conoscono qualcuno così? Dai. Quando ci fu l'11 settembre --- finirò con questo -- ero alle Hawaii. Ero con 2.000 persone da 45 Paesi. Stavamo traducendo in quattro lingue contemporaneamente per un programma che avevo condotto per una settimana. La notte prima si chiamava "Emotional Mastering". Mi sono svegliato, non avevo idee, e ho detto -- abbiamo avuto tutti questi fuochi d'artificio --io faccio cose pazze e divertenti -- e alla fine mi sono fermato -- avevo questo piano che stavo per dire ma non faccio mai quello che dirò. E all'improvviso ho detto: "Quand'è che le persone iniziano a vivere davvero? Quando guardano in faccia la morte". E poi ho iniziato a parlare di questo, se doveste partire da quest'isola, se fra 9 giorni a partire da ora doveste morire, chi chiamereste, che cosa direste, che cosa fareste? Una donna -- beh, quella notte fu la notte dell'11 settembre -- una donna era venuta al seminario e quando era arrivata, il suo fidanzato era stato rapinato e ucciso. Il suo nuovo ragazzo voleva sposarla, ma lei aveva rifiutato. Lui le aveva detto, "Se parti e vai a fare quella cosa alle Hawaii, tra noi è finita". E lei aveva detto, "e' finita". Quando quella notte terminammo, lei lo chiamò e gli lasciò un messaggio -- storia vera -- in cima al World Trade Center dove lui lavorava. E gli disse "Tesoro, ti amo, volevo che lo sapessi. Voglio sposarti. Sono stata una stupida". Lei si addormentò, perché erano le 3:00 del mattino per noi, quando lui la richiamò dalla cima del World Trade Center disse: "Tesoro, non posso dirti quanto significhi per me" Lui disse: "no so come dirtelo, ma mi hai fatto il regalo più grande perché sto per morire". E lei ci fece ascoltare la registrazione. In seguito andò da Larry King, e lui le disse "Probabilmente ti stai chiedendo perché tutto questo ti è capitato una seconda volta". E disse, "Tutto quello che posso dirti, è che questo deve essere un messaggio da parte di Dio tesoro. Da ora in avanti, ogni giorno dai tutta te stessa, ama con tutta te stessa. Non permettere a niente di fermarti". Lei finisce e un uomo si alza in piedi e dice, "Vengo dal Pakistan e sono musulmano. Mi piacerebbe tenerti la mano e dirti che mi dispiace, ma francamente, questa è una punizione". Non posso raccontarvi il resto perché ho finito il tempo. (Risate) 10 secondi. (Applausi) 10 secondi, e basta. Voglio essere rispettoso. 10 secondi. Tutto quello che vi posso dire è che ho portato quest'uomo su un palcoscenico insieme a un uomo di New York che lavorava al World Trade Center, perché avevo circa 200 newyorchesi lì. Più di 50 hanno perso le loro intere compagnie, i loro amici, delimitando i loro Palm Pilots -- un investitore finanziario, questa donna d'acciaio, che gridava 30 amici da cancellare, che sono tutti morti. E quello che ho detto a queste persone è stato: "Su cosa ci concentriamo?" Cosa significa questo e cosa faremo?" E ho fatto in modo che il gruppo si concentrasse su: "se oggi non hai perso nessuno, ti concentrerai su come essere utile a qualcun altro. Ci sono persone -- poi una donna si è alzata ed era davvero arrabbiata, urlava e strillava. Poi ho scoperto che non era di New York, che non era americana, che non conosceva nessuno lì. Le ho chiesto: "Ti arrabbi sempre?" Lei ha risposto "Sì". Le persone colpevoli si sono sentite in colpa, le persone tristi sono diventate tristi. E ho preso questi due uomini e ho fatto ciò che chiamo una negoziazione indiretta. Un ebreo con la famiglia nei territori occupati, qualcuno a New York che sarebbe morto se fosse andato al lavoro quel giorno, e quest'uomo che voleva fare il terrorista e che lo disse apertamente. E l'integrazione che ne è scaturita è diventata un film, che sarò felice di mandarvi, in modo che possiate davvero vedere cosa accadde nella realtà e non avere solo il mio semplice racconto. Ma i due non solo si sono incontrati e hanno cambiato le loro convinzioni e principi morali del mondo, ma hanno lavorato insieme per portare, per quasi 4 anni ormai, attraverso moschee e sinagoghe, l'idea di come creare la pace. E lui ha scritto un libro, intitolato "La mia Jihad, il mio modo di avere pace". Quindi, i cambiamenti sono possibili. Allora, il mio invito per voi è questo: esplorate la vostra rete, la rete qui -- i bisogni, le convinzioni, le emozioni che vi controllano. per due ragioni: in modo che possiate dare di più di voi stessi, e che possiate ottenere di più, tutti vogliamo farlo. Ma intendo dare, perché è ciò che vi riempirà. E in secondo luogo, in modo che possiate apprezzare -- non solo capire, questo è intelletto, è mente -- ma apprezzare ciò che guida le altre persone. E' l'unico modo in cui il mondo possa cambiare. Dio vi benedica. Grazie. Spero vi sia stato utile. (Applausi)