venerdì 29 marzo 2013

Il nostro scopo nella vita secondo Massimo Gramellini

Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l’assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione.

Fai bei Sogni, Massimo Gramellini

lunedì 25 marzo 2013

Collegamento tra alimentazione e comportamento


Nuovi studi dimostrano uno stretto collegamento tra alimentazione e comportamento
Tratto da www.crime-times.org Vol. 4, No. 1, 1998. Pagine 1, 2,3,4.



Traduzione di Chiara Guarascio








La giusta alimentazione può rendere un bambino meno iperattivo, alleviare la depressione di un adulto o anche ridurre aggressività e azioni antisociali? Alcune recenti ricerche forniscono dei risultati sorprendenti sul valore delle modifiche dietetiche in una vasta gamma di disordini comportamentali ed emozionali.



Dieta e comportamento infantile.



Alcuni ricercatori negli anni ’70 iniziarono a chiedersi se vi fossero connessioni tra alimentazione e comportamento. Al giorno d’oggi nuovi e più sofisticati studi hanno rivelato l’effettiva esistenza della connessione cibo-comportamento in molti bambini.



J. Breakey ha ripreso degli studi su cibo e comportamento condotti tra il 1985 e il 1995 e ha concluso che i risultati “mostrano una chiara relazione” tra ciò che i bambini mangiano e il modo in cui si comportano. “La scoperta più importante” afferma “è stata la presenza -in quasi tutti gli studi- di una variazione statisticamente significativa del comportamento in seguito a un cambiamento dietetico.” Inoltre gli studi hanno rivelato una continuità di risposte alle variazioni alimentari “più delle prime aspettative di “tutto o nulla””.
Sebbene sia riferito che i cambiamenti nella dieta possano migliorare una vasta rosa di problemi comportamentali, inclusi l’iperattività e l’insonnia, Breakey afferma che “un’importante e inaspettata scoperta di un gran numero di ricercatori è che la sintomatologia maggiormente influenzata dall’alimentazione è a livello di umore, soprattutto l’irritabilità”.



Dieta e aggressività.



Mentre la maggior parte degli studi su alimentazione e comportamento si sono focalizzati sulla riduzione dell’iperattività, ci sono prove che la dieta ha anche una forte influenza sull’aggressività. Il medico Melvyn Werbach cita alcuni esempi.



-Uno studio ha scoperto che 20 soggetti con una carenza marginale di tiamina erano impulsivi, altamente irritabili, aggressivi e ipersensibili alle critiche. Dopo che alla loro dieta fu aggiunto un supplemento di tiamina, il comportamento dei soggetti migliorò sensibilmente.
-Alcune ricerche mostrano che tra gli adolescenti maschi la carenza di ferro è associata direttamente al comportamento aggressivo. Inoltre un altro studio ha messo in evidenza il fatto che tra gli adolescenti in carcere la carenza di ferro ha un’incidenza quasi doppia rispetto a quella dei coetanei non detenuti. Werbach sostiene che studi su animali indicano che la carenza di ferro può causare alterazioni comportamentali in quanto diminuisce la trasmissione di dopamina.
-Altri studi riportano che i ratti a cui viene fornita un’alimentazione carente dell’aminoacido triptofano diventano più aggressivi nei confronti dei topi. Inoltre una ricerca sulle scimmie della specie Cercopiteco verde ha dimostrato che se viene loro somministrato cibo privo di triptofano, l’aggressività dei maschi aumenta, mentre il cibo ricco di triptofano riduce l’aggressività sia nei maschi che nelle femmine.



Queste scoperte non lasciano sorpresi, secondo Werbach, perchè il triptofano è il “mattone”, proveniente dalla dieta, che permette la formazione di serotonina chimica a livello del cervello, e bassi livelli di questo neurotrasmettitore sono fortemente collegati a problemi comportamentali inclusa l’aggressività impulsiva.
Anche se ci sono pochi studi disponibili sul collegamento tra dieta e aggressività, Werbach conclude: “Studi epidemiologici hanno trovato in più occasioni associazioni tra comportamenti iperaggressivi e deficienze di svariati nutrienti essenziali: niacina, acido pantotenico, tiamina, vitamina B6, vitamina C, ferro, magnesio e triptofano”. Questi fatti, sostiene “persuadono che sarebbe importante valutare un approccio nutrizionale nel trattamento della sindrome del comportamenti aggressivo”.



Dieta e umore.



La depressione, un serio problema di per sé, è anche un fattore di rischio per l’aggressività e anche per un comportamento criminale. Recenti ricerche mettono in risalto un forte collegamento tra la depressione e le carenze dietetiche, in particolare quella della vitamina B9 (acido folico).



Dall’inizio degli anni ’80 una serie di studi ha dimostrato che bassi livelli di acido folico sono correlati con la depressione. Jonathan E. Alpert e Maurizio Fava hanno recentemente notato che “i sintomi depressivi sono le manifestazioni neuropsichiatriche più comuni della carenza di folati” e che circa un terzo degli adulti a cui sono stati diagnosticati dei disordini depressivi hanno livelli di folati bassi o al limite della carenza. Gli studi di Alpert e Fava, così come quelli di altri ricercatori, suggeriscono anche che i pazienti depressi con bassi livelli di folati rispondono poco al trattamento antidepressivo, rispetto ai soggetti con normali livelli di folati.
T.M. Ortega e colleghi affermano che la relazione tra depressione e bassi livelli di folati è facilmente spiegabile “a causa del ruolo dei folati nella sintesi dei neurotrasmettitori e degli elementi della struttura neuronale”.
Un altro oligoelemento legato strettamente all’uomore è il selenio. I ricercatori britannisci David Benton e Richard Cook hanno riferito per primi, nel 1991, che nei soggetti normali un’assunzione maggiore di selenio è “associata ad un miglioramento generale dell’umore e in particolare a una diminuzione dell’ansia. “Più basso è il livello di selenio nella dieta di questi soggetti” riferirono Benton e Cook “maggiori sono le loro segnalazioni di ansia, depressione e stanchezza”, tutti problemi che diminuirono dopo cinque settimane di assunzione di un supplemento di selenio.
Wayne C. Hawkes e Linda Hombostel hanno recentemente condotto un simile esperimento negli Stati Uniti, studiando gli effetti dell’assunzione e della carenza di selenio in 11 uomini sani. “L’aggiunta del selenio alla dieta dei nostri volontari non ha avuto alcun effetto su loro umore” dicono, apparentemente perchè i soggetti statunitensi in partenza avevano già maggiori livelli di selenio rispetto a quelli britannici. “Ad ogni modo” continuano “abbiamo notato che se toglievamo la maggior parte di selenio dalla loro dieta, peggiorava l’umore di quei volontari che prima della ricerca registravano un livello di selenio più basso degli altri. Questo fenomeno era simile a quello dello studio britannico, in cui l’umore delle persone con i livelli di selenio più bassi migliorava fornendogliene di più”.
Anche bassi livelli di triptofano possono favorire la depressione. Nel 1997, K. A. Smith et al. hanno studiato 15 donne che in passato avevano sofferto di grave depressione ma che non stavano più prendendo gli antidepressivi. Ai soggetti furono somministrati due tipi di bevande a base di aminoacidi, una contenente triptofano e l’altra no, e i loro sintomi depressivi vennero misurati prima e sette ore dopo l’assunzione delle bevande. “Le bevande non contenenti triptofano produssero una riduzione del 75% della concentrazione plasmatica di triptofano” riferiscono i ricercatori. “Dopo aver bevuto questa bevanda, 10 delle 15 donne manifestarono sintomi depressivi temporanei ma clinicamente significativi.” Nessuna variazione di umore venne registrata quando le pazienti bevvero la mistura contenente triptofano.
Dieta e criminalità.
Oltre a influenzare l’umore, l’aggressività e i sintomi dell’iperattività, l’alimentazione ha avuto un ruolo anche nell’aumento del quoziente intellettivo di alcuni bambini. Dato che l’iperattività, l’iperaggressività, la depressione e il QI sono associate alla criminalità, alcuni ricercatori stanno investigando sulla possibilità che l’alimentazione possa o meno influire nel trattamento dei criminali (e in particolare quelli giovani). Al Finora la ricerca, anche se condotta in modo abbastanza irregolare, ha dato risultati incoraggianti.
Nei primi anni ’80, Stephen Shoenthaler ha iniziato un nuovo programma alimentare in una dozzina di riformatori. I dati che ha raccolto hanno dimostrato che in seguito a queste variazioni dietetiche, che hanno interessato 8076 delinquenti minorenni, le istituzioni hanno registrato una diminuzione del 47% dei comportamenti antisociali incluse aggressioni, insubordinazione, tentati suicidi, e violazioni generali delle regole. Shoenthaler nota, inoltre, che “più violento era il comportamento dei soggetti prima della variazione alimentare, maggiore è stato il miglioramento”.
In uno studio tipico, Shoenthaler ha aggiunto dei supplementi alla dieta di 71 ospiti di un riformatorio di stato. Durante la fase di trattamento -uno studio incrociato a “doppio cieco” (in cui sia i soggetti esaminati che gli sperimentatori ignorano informazioni importanti che potrebbero influenzare pesantemente i risultati, n.d.t.), controllato con placebo- Shoenthaler riportò che “in generale la violenza era diminuita del 66%: da 306 episodi a 104. Gli episodi totali di allontanamento senza permesso e di fuga calarono dell’84%: da 79 a 13, mentre gli episodi di distruzione o furto di proprietà dello stato diminuirono del 51%: da 49 a 24.” Conclude che “l’esperimento ha dimostrato, in modo abbastanza convincente, che la supplementazione a dosi non rischiose comunque può dare una riduzione significativa della violenza e del comportamento antisociale nei minorenni detenuti.”
I risultati preliminari delle attuali ricerche di Shoenthaler hanno corroborato queste prime scoperte.
Sono necessari ulteriori dati.
I ricercatori che stanno studiando gli interventi a livello dietetico per i bambini con disturbi comportamentali, adolescenti disagiati e adulti antisociali sono esaltati dal costante aumento di prove del fatto che questi semplici accorgimenti possono avere un profondo impatto, ma anche frustrati dalla mancanza di interesse da parte di quasi tutti gli esponenti dell’ambiente medico. “Sfortunatamente l’idea che il comportamento disturbato e il crimine in particolar modo siano essenzialmente il risultato di fattori sociali avversi è così profondamente radicato nella società umana che coloro che tentano di condurre studi sui fattori non sociali, come le diete carenti, si trovano davanti a un percorso pieno di ostacoli” ha recentemente commentato il ricercatore Derek Bryce-Smith. “I comprovati collegamenti tra alimentazione e comportamento hanno una seria necessità di essere trattati con urgenza, e che la loro importanza venga riconosciuta”.
Fonti
"The role of diet and behaviour in childhood," J. Breakey, Journal of Paediatr. Child Health, 33, 1997, pp. 190-194. Indirizzo: J. Breakey, P.O. Box 8, Beachmere, QLD 4510, Australia.
"Nutritional influences on aggressive behavior," Melvyn R. Werbach, Journal of Orthomolecular Medicine, Vol. 7, No. 1, 1995.
"Nutrition and depression: the role of folate," Jonathan E. Alpert and Maurizio Fava, Nutrition Review, May 1997, Vol. 55, No. 5, pp. 145-149. Riferimento: Maurizio Fava, fax 1-617-726- 7541.
"The role of folates in the diverse biochemical processes that control mental function," T. M. Ortega, P. Andres, A. Lopez- Sobaler, A. Ortega, R. Redondo, A. Jimenez, e L. M. Jimenez, Nutr Hosp, Vol. 9, No. 4, July 1994, pp. 251-256.
"Effects of dietary selenium on mood in healthy men living in a metabolic research unit," W. C. Hawkes e L. Hornbostel, Biological Psychiatry, Vol. 39, No. 2, January 15, 1996, pp. 121-128.
"The impact of selenium supplementation on mood," David Benton e Richard Cook, Biological Psychiatry, Vol. 29, No. 11, June 1, 1991, pp. 1092-1098.
"Relapse of depression after rapid depletion of tryptophan," K. A. Smith, C. G. Fairburn, and P.J. Cowen, The Lancet, Vol. 349, No. 9056, March 29, 1997, pp. 915-919.
"Abstracts of early papers on the effects of vitamin and mineral supplementation on I.Q. and behaviour," Stephen J. Schoenthaler, Personal and Individual Differences, Vol. 12, No. 4, 1991, pp. 335-341.
"Crime and nourishment," Derek Bryce-Smith, Perspectives, March 15, 1996.





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venerdì 22 marzo 2013

Penso che ogni giorno sia come una pesca miracolosa


Penso che ogni giorno sia
Come una pesca miracolosa
E che è bello pescare sospesi
Su di una soffice nuvola rosa .
Io come un gentiluomo ,
E tu come una sposa .
Mentre fuori dalla finestra
Si alza in volo soltanto la polvere .
C'è aria di tempesta !
Sarà che noi due siamo di un altro
Lontanissimo pianeta .
Ma il mondo da qui sembra soltanto
Una botola segreta .
Tutti vogliono tutto , per poi accorgersi
Che è niente .
Noi non faremo come l'altra gente ,
Questi sono e resteranno per sempre…
I migliori anni della nostra vita .
I migliori anni della nostra vita .
Stringimi forte che nessuna notte è infinita ,
I migliori anni della nostra vita .
Penso che è stupendo
Restare al buio abbracciati e muti ,
Come pugili dopo un incontro .
Come gli ultimi sopravvissuti .
Forse un giorno scopriremo
Che non ci siamo mai perduti…
E che tutta questa tristezza in realtà ,
Non è mai esistita !
I migliori anni della nostra vita ,
I migliori anni della nostra vita ,
Stringimi forte che nessuna notte è infinita .
I migliori anni della nostra vita !
Stringimi forte che nessuna notte è infinita .
I migliori anni della nostra vita


lunedì 18 marzo 2013

L'importanza di non perdere la fiducia nel prossimo

La fiducia è il più sottile dei nutrimenti per la vita. Se non ti fidi, non puoi vivere veramente. Hai sempre paura; sei circondato dalla morte, non dalla vita. Quando hai dentro di te una fiducia profonda, l’intera prospettiva cambia. Sei a casa, non c’è conflitto. Non sei uno straniero; appartieni al mondo e il mondo appartiene a te.
Norman Vincent Peale, Come acquistare Fiducia e avere Successo

La vita spesso ci indurisce ed apprendiamo nel nostro percorso una speciale incapacità: quella di fidarci degli altri. Questo atteggiamento condiziona pesantemente le nostre relazioni future. Le persone diffidenti troveranno con maggiore difficoltà persone disposte a concedere un'amicizia incondizionata.






Il dubbio o la fiducia che hai nel prossimo sono strettamente connessi con i dubbi e la fiducia che hai in te stesso.
Kahlil Gibran


Marco Costanzo







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photoworld

sabato 16 marzo 2013

Cos'è la felicità? Che rapporto ha con la semplicità?




E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
La felicità non e’ quella che affanosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente…
non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…
la felicità non e’ quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…
…e impari che il profumo del caffe’ al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

martedì 12 marzo 2013

Le donne hanno una marcia in più?

"Quando sono passato dall'allenare la squadra maschile a quella femminile, ho capito che non possiamo criticare le donne perchè si comportano da donne. Le donne, a differenza degli uomini, mettono in ogni cosa una componente emotiva, perfino per risolvere un problema matematico! Ecco perchè sono più creative. Ecco perché non possiamo dire ad una donna 'perché te la prendi, tanto è solo un problema di lavoro'."

 

lunedì 11 marzo 2013

Scuole migliori per società migliori

Come possiamo misurare quello che fa funzionare un sistema scolastico? Andreas Schleicher ci accompagna attraverso il test PISA, una misura globale che classifica i paesi -- poi usa quegli stessi dati per aiutare le scuole a migliorare. Guarda per scoprire dove si posiziona il tuo paese, e scopri quell'unico fattore che rende alcuni sistemi più efficaci di altri.